Fonte Comune di Livorno
La Polizia Municipale è intervenuta nella mattinata di oggi, martedì 14 ottobre, per sottoporre a sequestro un terreno privato e recintato in via del Limoncino. Il reato ipotizzato è quello di “discarica”, ai sensi dell’art. 256 del Testo Unico dell’Ambiente.
L’autorità giudiziaria deciderà entro 48 ore in merito alla convalida del sequestro.
Le indagini della Polizia Municipale erano iniziate il 2 ottobre, in seguito a una segnalazione fatta pervenire dagli Ispettori ambientali di Aamps alle sezioni territoriali “Sicurezza e Mobilità” della Polizia Municipale.
Gli agenti si sono introdotti nell’area a piedi (il cancello all’entrata carrabile era chiuso con lucchetto) constatando la presenza di una discarica, realizzata con cumuli di materiale evidentemente trasportato con ripetuti viaggi da parte di mezzi che avevano avuto la possibilità di accedere alla proprietà dal cancello, non essendo possibile ai veicoli raggiungere l’area da altre direzioni. I cumuli erano costituiti da materiale eterogeneo: mattoni rossi, piastrelle con massetto, parti di sanitari da bagno, cavi elettrici. Da visura Google Maps datata 2014 nell’area era visibile un accumulo di materiale di forma apparentemente diversa da quella attualmente presente.
Nei successivi sopralluoghi del 5 e del 9 ottobre e in quello odierno i materiali depositati apparivano spostati e in quantità tale da dimostrare ripetuti e continui depositi suscettibili di modificare lo stato dei luoghi, a conferma dell’ipotesi di reato. A terra tracce di precedenti scarichi appiattiti al suolo. Molti i frammenti presumibilmente di eternit, per i quali sono state richieste ad Arpat analisi più approfondite. Appoggiata alla rete di recinzione era presente una tettoia, anch’essa probabilmente in eternit. In prossimità della tettoia quattro bidoni, all’interno dei quali era presente terra mista a frammenti presumibilmente di amianto e inerti di origine edilizia. Sbriciolato al suolo altro materiale simile. La strada che porta al cancello è caratterizzata dal riempimento con inerti di origine ignota.
Durante il sequestro sopraggiungeva un signore, che gestisce il terreno (che non è di sua proprietà), il quale dichiarava di aver fatto scaricare i materiali da una ditta per riempire le buche della strada, e che la ditta avrebbe steso i materiali con l’utilizzo di ruspe.