Pisa, 13 agosto 2017 – Si richiama ad una paradossale e amara ironia, la presidente di Confcommercio Pisa Federica Grassini per commentare lo scontro di venerdì che ha visto zona la turistica per eccellenza ad un passo dal Duomo e il pomeriggio di centinaia di turisti, animarsi con lo spettacolo dello scontro tra forze dell’ordine e decine di venditori abusivi: “Vorrei esprimere la mia “solidarietà” a quei colleghi imprenditori dell’illegalità che, dopo tanti e tanti anni di assoluta e indisturbata attività, si sono visti presi d’assalto in nome di un fantomatico rispetto della legge di cui nessuno aveva mai parlato loro prima. E’ comprensibile una loro reazione: per decenni hanno usufruito indisturbati delle nostre strade, dei nostri parcheggi, dei nostri monumenti per fare il loro mestiere esentasse di abusivi del contraffatto. Per decenni hanno raccontato ad amici e parenti che a Pisa si viveva e si guadagnava bene, invitandoli ad unirsi a loro, moltiplicandosi nel tempo e creando un business che chi lavora e paga tasse da usura letteralmente si sogna. E ora? Improvvisamente chi ha governato questa città, incentivando il loro benessere, si sveglia con la luna storta e decide che le regole esistono per essere rispettate da tutti? Adesso si è pronti ad intervenire duramente. Adesso si parla di tolleranza zero verso l’illegalità. Adesso si organizzano blitz frequenti e a sorpresa e guarda caso adesso si avvicinano le elezioni. Adesso ci viene ancora di più da chiederci: ma fino ad ora cosa è stato fatto?”
Lo sdegno e il j’accuse della presidente Grassini è rivolto proprio verso “chi per troppi anni non ha mai voluto affrontare questo problema, chi aveva il dovere di tutelare la legalità e si è tappato gli occhi, chi davanti alla disperazione di imprenditori e cittadini ha risposto tappandosi anche le orecchie. L’esercizio quotidiano dell’illegalità prolungato per decenni adesso è divenuto un diritto acquisito e questo è il risultato di tanto lassismo e indifferenza: una situazione così drammaticamente disperata, che gestirla oggi è molto più pericoloso sia per le forze dell’ordine, sia per i semplici cittadini”.