La Giunta Comunale riunitasi questa mattina in seduta straordinaria ha deliberato la proclamazione del lutto cittadino quale manifestazione di partecipazione dell’intera città al cordoglio per sua scomparsa in considerazione dell’” l’impegno profuso nel corso della Sua intera vita non solo negli ambiti religiosi ma anche sui grandi temi che investono la società civile, in uno spirito di fratellanza fra i popoli, fra le civiltà e le religioni con un “animus” sempre volto a ricercare gli elementi che uniscono anziché quelli che dividono; atteso che la città di Livorno, animata da questi sentimenti, già ebbe a riconoscerne l’assoluto prestigio con il conferimento della Livornina d’oro, massima onorificenza della città”.
Il lutto cittadino sarà espresso attraverso l’esposizione immediata a mezz’asta della bandiera cittadina per l’intera giornata; la proposta alle Organizzazioni rappresentative degli esercizi commerciali di un minuto di chiusura degli esercizi pubblici e dei locali di spettacolo in concomitanza con l’inizio della cerimonia funebre; la sospensione di tutte le attività pubbliche ludico-ricreative organizzate dall’Amministrazione Comunale; la partecipazione del Gonfalone della città listato a lutto alla cerimonia funebre.
Elio Toaff era nato a Livorno il 30 aprile 1915 e a fine mese prossimo avrebbe compiuto 100 anni. E’ stato una figura fondamentale dell’ebraismo italiano del Dopoguerra.
Nel 2002 l’Amministrazione Comunale gli aveva conferito la “Livornina d’Oro”, mentre nel 2011 gli era stato conferito a Palazzo Comunale il “Premio Capperuccio” da parte del Lions Club Porto Mediceo; entrambe le cerimonie rendono omaggio a persone che con il loro agire abbiano portato lustro al nome della città.
Queste le parole di cordoglio del sindaco Filippo Nogarin “Con Elio Toaff se ne va uno dei giganti della nostra storia, uno dei figli più autorevoli della nostra Livorno; tra pochi giorni avrebbe compiuto 100 anni.
Dopo aver vissuto sulla sua pelle la follia delle Leggi Razziali e dell’ideologia nazifascista, ed aver rischiato la fucilazione, abbracciò la causa partigiana testimoniando personalmente l’immane tragedia dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
Protagonista assoluto del dialogo interreligioso, come Rabbino Capo di Roma accolse Giovanni Paolo II nel 1986 nella Sinagoga; una pagina storica nata idealmente nella nostra città, con la forte amicizia che lo ha sempre legato al vescovo Ablondi e al Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi.
Ambasciatore nel mondo della livornesità con quell’accento e quello spirito labronico che conservava orgogliosamente, dando grande lustro alle sue origini con le quali ha sempre mantenuto un forte legame; nel 2002 l’Amministrazione Comunale ha tributato un doveroso omaggio con il conferimento della Livornina d’Oro.
Oggi la sua Livorno gli tributerà l’ultimo saluto.
Pur non avendo avuto l’onore di conoscerlo personalmente oggi, da Sindaco, lo saluterò con vera emozione rendendomi interprete dei sentimenti di cordoglio e vicinanza di tutta la comunità livornese.
La sua vita è stata per me, per tutti un dono; il solo modo di per rendergli omaggio è continuare a praticare quello che lui ha cercato di insegnare nel corso di tutta la sua vita”.