Pisa, martedì 1 ottobre 2019 – Siglato tra il Comune di Pisa e l’Agenzia del Demanio il contratto di permuta immobiliare per il passaggio nella proprietà dello Stato di alcuni beni immobili e nella proprietà del Comune di Palazzo Mosca in Lungarno Gambacorti. Lunedì 30 settembre, infatti, è concretizzato l’accordo già definito nel gennaio scorso, dopo che il Consiglio Comunale il 4 dicembre aveva dato il via libera all’operazione. Per il Comune ha firmato il contratto Claudio Grossi, dirigente del patrimonio, e Stefano Lombardi, direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Toscana-Umbria. Erano presenti anche il sindaco di Pisa, Michele Conti, e la vicesindaco con delega al patrimonio, Raffaella Bonsangue.
Per garantire la permuta tra cespiti di pari valore, stimati con perizia di congruità di poco superiori a 3,5 milioni di euro, sono stati ceduti allo Stato l’immobile che ospita l’attuale caserma dei Carabinieri di via Guido da Pisa e l’immobile sede dell’avvocatura del Comune di Pisa, in via della Scuola, entrambi nel quartiere di San Francesco. Con questa operazione il Comune cesserà il pagamento del canone annuale di locazione di palazzo Mosca che ammontava a 220mila euro annue e vengono definitivamente risolte alcune questioni che avevano visto l’apertura di un contenzioso negli anni scorsi proprio con l’agenzia del Demanio. Nel frattempo, in questi mesi si è proceduto nell’ambito della riorganizzazione degli uffici al trasferimento della sede dell’avvocatura da via della Scuola a palazzo Pretorio.
«Siamo riusciti a concludere, con soddisfazione per entrambe le parti, una complessa operazione che rientra nel nostro piano di razionalizzazione del patrimonio immobiliare. Nonostante il Comune avesse nella propria disponibilità già dalla metà degli anni ‘60 un palazzo di grande pregio storico come Palazzo Mosca, non ne aveva mai acquisito la proprietà, pur realizzando una serie di costosi interventi di manutenzione straordinaria e di impiantistica, con conseguenti problemi e contenziosi – dichiara il vicesindaco con delega al patrimonio, Raffaella Bonsangue -. Voglio pertanto ringraziare quanti si sono prodigati per chiudere questa trattativa con l’Agenzia del Demanio».
Notizie su Palazzo Mosca si ritrovano già in documenti storici del XIV secolo. Nel 1302 Mosca di Ventura, mercante e banchiere trasferitosi da S. Gimignano, commissiona una lussuosa dimora, realizzata accorpando e ristrutturando alcuni caseggiati più antichi. I discendenti cercarono poi di annettere le case limitrofe, sia nel versante sul Lungarno che in quello sulla attuale via Toselli. Nel Seicento il palazzo acquisì le dimensioni e l’aspetto attuali, con l’inserimento di tre ordini di finestre in arenaria sulle due facciate principali. L’Amministrazione Comunale utilizza gran parte dell’immobile già dal 1965.