Venerdì 11 novembre 2022, ore 11.30 aula magna PISA | EVENTI Il Liceo Artistico Franco Russoli di Pisa presenta il primo appuntamento per l’anno scolastico 22/23. Venerdì 11 novembre, presso l’Aula magna di Via San Frediano a Pisa, sarà proiettata la pellicola “Un bel niente”, l’ultimo lavoro cinematografico di Davide Barbafiera e I Sacchi di Sabbia. Le Funzioni Strumentali che si occupano dell’organizzazione di eventi e mostre al Liceo Artistico Franco Russoli, i proff. Franco Salvadori e Roberto Martini, presentano così l’ex studente dell’Istituto d’Arte pisano: «Davide Barbafiera è stato alunno di questa scuola – dichiarano i proff. Martini e Salvadori – ha frequentato il corso di Grafica, si è distinto negli anni di scuola per una simpatia contagiosa e leggera, un’intelligenza veloce e dissacrante e un incredibile esame di Stato. Davide ha suscitato interesse per la commissione eventi e mostre perché la sua vicenda artistica è variegata, molteplice e particolare. Dafiera, come lo chiamano in certi ambienti, è un affabulatore gioioso, vorace ascoltatore di storie altrui, prolifico musicista, videomaker, attore, performer e raccontano sia anche un amante affettuoso. Davide presenta per la prima volta questa sua opera in una scuola, ha scelto il Russoli lo ringraziamo per la sua premurosa presenza nella sua e nostra scuola». Un bel niente è il primo film della Don Bosco Film Production, la tribolata casa di produzione cinematografica, nata all’interno della Casa Circondariale Don Bosco, grazie alla sinergia di Internet Festival, Fondazione Pisa, Regione Toscana e la Compagnia I Sacchi di Sabbia. L’uovo d’oro è un oggetto perfetto, che atterra in un mondo imperfetto, scompigliandolo radicalmente. I personaggi che popolano questo mondo imperfetto sono un po’ fiabeschi e un po’ annoiati: c’è il mago Wikipedio, c’è un Cavaliere con tanto di cavallo, c’è naturalmente anche una principesca, e una dama di corte, e un monaco e pure tre Savi. Da molto e molto tempo vivono in un mondo dove non c’è niente (letteralmente). E dal niente spunta quest’uovo d’oro. E’ inevitabile che tutti si pongano la medesima domanda: perché è qui? Chi l’ha mandato? A cosa serve? Ed è altrettanto inevitabile che tutti tentino di decifrare l’enigma che nell’Uovo è racchiuso. Che un piccolo film sulla “privazione” veda la luce all’interno di un festival sull’innovazione digitale è particolarmente significativo: cos’è infatti l’uovo d’oro se non una metafora del progresso? E in fondo la questione che il film si pone è: come deve essere questo “progresso”, per essere assorbito senza traumi da una comunità? Forse non dovrebbe aspirare troppo alla perfezione, se vuol essere un elemento aggregante: soprattutto se la comunità in questione è tutt’altro che perfetta. Un bel niente racconta comicamente lo sconvolgimento che qualsiasi innovazione può recare in un mondo che non è pronto ad accoglierla e al tempo stesso si pone come un inno alle capacità inventive dell’essere umano. Quale miglior omaggio alla fantasia di un piccolo film, interamente realizzato e girato all’interno di un carcere? Un film fatto di niente.