Giovedì 3 novembre, alle ore 21, al Teatro Verdi di Pisa, torna l’appuntamento con il “Concerto d’Autunno” dell’Orchestra dell’Università di Pisa diretta dal maestro Manfred Giampietro. La serata prevede l’esecuzione dell’Ouverture dal Don Giovanni K 527 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore “Eroica” Op. 55 di Ludwig van Beethoven. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti. I biglietti (max 2 posti) possono essere prenotati esclusivamente online sul sito http://su.unipi.it/BookingCoroOrchestra dalle ore 12 di venerdì 28 ottobre. Con il Concerto d’Autunno 2022 l’Orchestra prosegue il suo decimo anno di attività, che si concluderà con il concerto natalizio insieme al Coro di Ateneo, il 14 dicembre prossimo.
La professoressa Maria Letizia Gualandi, responsabile del Polo Musicale “Maria Antonella Galanti” dell’Università di Pisa, descrive così il concerto del prossimo 3 novembre: “Mentre la pandemia continua a incombere minacciosa, un conflitto drammatico strazia da mesi l’Europa orientale, con conseguenze gravissime per l’intero Vecchio Continente. Non è estranea a questo momento la non facile scelta di eseguire la Sinfonia n. 3 Op. 55, detta ‘Eroica’, di Ludwig van Beethoven, tappa importante del programma didattico dell’Orchestra dell’Università, che prevede lo studio e l’esecuzione dell’intero arco sinfonico del compositore tedesco, così inserendosi nella scia delle celebrazioni beethoveniane del 2020. Con le sue ampie proporzioni formali, questo grande capitolo della storia della musica, fulcro della mitologia ‘eroica’ dell’artista di Bonn, sembra infatti rinviarci tragicamente ad alcune delle più buie vicende dell’Umanità. In particolare, gli accordi ‘esplosivi’ dell’inizio del primo movimento o la Marcia funebre del secondo continuano a raccontarci dell’eterna epica lotta tra la tirannide e l’anelito – mai sopito – dell’uomo verso la libertà. Come ben noto, inizialmente Beethoven aveva dedicato a Napoleone quest’imponente lavoro, composto fra il 1802 e il 1804, ma quando seppe dell’incoronazione del Bonaparte a imperatore, disconobbe la dedica e decise – nel suo rigore etico-morale, così ben espresso dalla sua personale poetica – di intitolare le sublimi pagine classico-romantiche della composizione semplicemente Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grand’uomo, dedicandole al principe von Lobkowicz, un aristocratico boemo appassionato di musica, che aveva ospitato nel proprio palazzo la prima esecuzione della sinfonia.
A fare da ouverture a questo affresco così impegnativo sul piano simbolico come su quello musicale, è la Sinfonia avanti l’opera K 527, dal Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, composta nel 1787. In essa al presagio della morte – tratteggiato magistralmente nell’Andante con moto dalle note cupe che accompagneranno l’entrata in scena, alla fine del dramma, della spettrale, demoniaca figura del ‘Convitato di pietra’ – si contrappone nell’Allegro il festoso ritratto strumentale del giovane cavaliere licenzioso, che tuttavia è quasi impercettibilmente attraversato da una sinistra inquietudine, finendo per risuonare anch’esso come un richiamo al futuro incerto dell’uomo, perennemente sospeso sul baratro della tragedia”.