Pisa, 10 gennaio 2021 – Per la prima Opera del 2022 il regista Stefano Vizioli porta sul palcoscenico del Teatro Verdi: Werther, dramma lirico in quattro atti su libretto di Édouard Blau, Paul Milliet e Georges Hartmann, tratto I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe per la musica diJules Massenet.
Il Werther, capolavoro di Massenet composto nel 1887 e andato in scena per la prima volta nel 1892 a Vienna, viene presentato in una nuova, ampia co-produzione fra OperaLombardia, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro di Pisa, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
L’opera narra la tragica vicenda amorosa fra il protagonista e Charlotte; per un giuramento fatto alla madre sul letto di morte, la giovane decide di rinunciare a Werther in favore di Albert. La disperazione del protagonista lo porterà al suicidio, non prima di rivedere l’amata un’ultima volta e di ricevere da lei il bacio tanto agognato.
Quello di Stefano Vizioli è un vero e proprio “ritorno a casa”, al Verdi di Pisa, teatro dove per alcuni anni ha ricoperto il ruolo di Direttore Artistico e con il quale ancora ha un rapporto di grande affetto e vicinanza col pubblico.
“Con Emanuele Sinisi abbiamo immaginato un grande foglio bianco accartocciato in alto da una mano nervosa, un foglio che talvolta accoglie parole che si compongono e scompongono, macchiate da un inchiostro che scola, diventa lagrima o sangue, un tentativo scenografico di rapportarsi allo stile epistolare della fonte originale tedesca – afferma Vizioli – poca attrezzeria e la forza del gesto, un gesto “da periodo Covid”, sperabilmente coerente alla verità dei sentimenti dei personaggi. Il lavoro con il gruppo Imaginarium completa con immagini evocative in movimento alcuni punti topici della partitura, lo stile asciutto caratterizza i costumi d’epoca di Anna Maria Heinreich”.
Il M° Francesco Pasqualetti dirige la Filarmonica dell’Opera Italiana “Bruno Bartoletti”. Il M° del coro Paolo Gattolin dirige la Scuola voci bianche del Teatro Comunale di Modena. Le scene sono a cura di Emanuele Sinisi, i costumi affidati alle sapienti mani di Anna Maria Heinreich, le luci disegnate da Vincenzo Raponi, le scenografie sono opera del team Imaginarium Creative Studio.