Gli occhi cerulei di Modigliani sono riapparsi – aperti e indagatori – sui muri di questa città come una fugace apparizione, come un’eredità strappata e riaffermata attraverso un flash mob realizzato dalle bambine e dai bambini della 3°B di Villa Corridi. Un manifesto di 3 metri per 4, segnato con la frase: “Finché tinta abbiamo sulle dita, finché argilla abbiamo nei pugni”, e scolpito con un disegno tratto dall’opera di Modigliani, è stato affisso sui muri di Livorno. Armati di colle e rulli, i giovanissimi artisti, coordinati dal maestro Luca Papini, hanno realizzato questa performance all’interno del progetto “Alla Ricerca di Modigliani”. La bellezza dell’arte contro la volgarità dei muri imbrattati è sopravvissuta però solo per qualche ora, prima che qualcuno decidesse, una volta di più, che non era ancora il tempo di Modì per questa città. Così i manifesti sono stati strappati dal muro e gettati a terra. In quella che Baudrillard ha chiamato “La società dei simulacri” quel che resta dell’opera d’arte è solo un fantasma? E se così fosse questo fantasma si mostra ancora vitale?
Con queste domande, anche noi ci mettiamo Alla Ricerca di Modigliani.