Martedì 31 gennaio alle ore 17.30, nell’aula magna della Scuola Media Mazzini, in via Orazio Gentileschi 10, si svolgerà il seminario dal titolo Perché la musica a scuola a cura della professoressa Maria Broccardi, docente di musica nella scuola media ed esperta in musicoterapia.
L’esperienza e la pratica musicale possono diventare un canale di comunicazione importante per promuovere lo stare bene nell’apprendimento, l’accoglienza delle diversità e la promozione di buone relazioni nel gruppo-classe. “Il seminario avrà carattere teorico-pratico – spiega la professoressa Broccardi – con la presentazione dei fondamenti della metodologia alternati a esperienze semplici di ascolto ed espressione sonora relativi alle diverse discipline”.
Le attività previste del workshop si articolano sullo spessore simbolico della musica, “proponendosi in una valenza educativa in sintonia con i progetti finalizzati alla formazione del ragazzo come persona inserita nella comunità civile e come studente” continua Broccardi. “Considerata la complessità del dialogo educativo nella fascia dell’obbligo, la musica offre un’ulteriore possibilità per l’agio e il potenziamento del successo scolastico”. Tramite il suono si focalizzerà l’attenzione sul fenomeno del disagio scolastico, in particolare legato al disagio socio-affettivo e relazionale, con particolare riguardo all’integrazione interculturale e ai disturbi di apprendimento nella dimensione della disabilità e del cognitivo in generale. Un incontro che si preannuncia davvero interessante e molto intenso, con un quadro teorico di riferimento che spazia dall’antropologia musicale alle neuroscienze, dalla pedagogia musicale e non alla semiologia della musica fino al linguaggio musicale. Mentre, per quanto riguarda la metodologia, sono previsti percorsi diversi pensati appositamente per gli alunni, per i docenti e per i genitori.
Inoltre, durante il seminario, “uno spazio importante sarà lasciato per gli interventi e le domande dei partecipanti” assicura Maria Broccardi, che conclude: “La musica crea una bolla di suono, uno spazio fisico e progettuale dove si realizza una pratica di comunicazione non verbale basata sull’ascolto e sull’espansione sonoro-musicale. È un’attività attenta alla diversabilità e alle differenze culturali, strutturata per facilitare ciascuno nella propria espressività, mettendo in scena se stesso. È un luogo d’incontro, confronto e condivisione per alunni e di formazione per docenti, figure genitoriali e operatori del sociale, inserito nella rete comunicativa del territorio, nell’interesse dei minori”. L’incontro si rivolge ai genitori, agli insegnanti e agli educatori interessati, ma ovviamente l’evento è aperto a tutta la cittadinanza, in particolare a coloro che condividono la stessa passione per la musica. Al termine sarà rilasciato un attestato di partecipazione.