Pisa – “Persone private della libertà e diritti negati”. È il titolo dell’evento promosso dall’associazione di volontariato penitenziario Controluce e dalle associazioni Allievi ed ex Allievi della Scuola Sant’Anna in collaborazione con il Cesvot e con altre realtà del territorio, che si terrà giovedì 25 ottobre, alle 21, nell’Aula Magna della Scuola Sant’Anna di Pisa, in Piazza Martiri della Libertà, 33. L’incontro, aperto a tutti i cittadini, vede la partecipazione di Daniela De Robert, componente del collegio del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà. Con lei dialogherà Tommaso Greco, docente di Filosofia del Diritto dell’Università di Pisa e il confronto sarà moderato da Francesca Biondi Dal Monte, coordinatrice dell’associazione ex Allievi e ricercatrice di diritto costituzionale alla Scuola Sant’Anna.
La figura del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, istituita nel 2013 a partire dall’esperienza dei garanti locali, opera come organismo indipendente di controllo sui luoghi di privazione della libertà personale, quali gli istituti penitenziari, i luoghi di polizia, i centri per gli immigrati, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. L’incontro vuole mettere in luce l’importanza delle funzioni svolte da questa Istituzione nonché, più in generale, l’esigenza, per la comunità, di vigilare affinché le situazioni di privazione della libertà non degenerino in condizioni che la Convenzione europea dei diritti dell’uomo definisce “trattamenti inumani o degradanti”, quindi tali da violare la dignità della persona.
L’incontro sarà, dunque, utile a far emergere le problematiche connesse alla tutela dei diritti delle persone che, per diversi motivi, si trovano in una condizione di privazione della libertà (e di conseguente marginalità), in una realtà che appare sempre più difficilmente comprensibile e governabile. Si vuole, inoltre, stimolare, attraverso il dibattito e gli interventi di operatori e volontari che lavorano nei luoghi “vigilati” dal Garante, il formarsi di una nuova capacità di lettura del contesto sociale, nonché sottolineare la necessità di impegnarsi, a tutti i livelli nelle nostre comunità, per l’accettazione della diversità e la costruzione di nuove basi per la coesione e la solidarietà