Il Leningrad Café è un bene prezioso, un laboratorio per artisti e attori non solo del territorio ma di tutta Italia che ha permesso a centinaia di musicisti di sentire l’ebrezza del palco per la prima volta. “È un punto d’aggregazione per i giovani e vogliamo che continui ad esserlo – dicono i gestori del circolo; da più di un anno abbiamo grossi problemi a proseguire nel nostro lavoro in quanto ci troviamo costretti, a causa di un’ordinanza, a dover fare gli ennesimi lavori di isolamento acustico.” Dopo oltre 20 anni il Leningrad rischia la chiusura e per evitarla deve insonorizzare completamente il locale; l’intervento costa 30.000€, assolutamente fuori dalla portata del circolo e per questo motivo il consiglio direttivo ha deciso di organizzare un crowdfunding, una raccolta fondi per 10.000€. L’intervento permetterà di abbattere i decibel emessi durante i live, andare incontro alle esigenze degli abitanti del quartiere e far sì che l’ordinanza di cessazione dei concerti venga definitivamente revocata. Tanti gli artisti pisani che sostengono la campagna di raccolta fondi tra cui Tommaso Novi e Francesco Bottai ovvero i Gatti Mézzi, il chitarrista della Bandabardò Finaz e la cantante dei Betta Blues Society Elisabetta Maulo; tutti loro hanno calcato il palco del Leningrad quando erano ancora alle prime armi e ora chiedono a tutti quelli che lo conoscono o lo conosceranno di farsi un regalo di Natale e sostenere un’icona del movimento artistico culturale pisano. Per partecpare alla raccolta fondi basta andare sul link https://www.musicraiser.com/it/projects/9302-salviamo-il-leningrad-cafe o sulla pagina Facebook Leningrad Cafè. Con questo intervento il Leningrad Cafè, rimarrebbe la piccola fucina di idee che da sempre promuove l’arte emergente, fiore all’occhiello di Pisa da sempre promotore dell’energia costruttiva e dei fermenti artistici che popolano l’underground cittadino. Non solo una vetrina di progetti musicali, teatrali e artistici ma anche una galleria per mostre pittoriche e fotografiche.