Sabato 12 ottobre torna Archivi.doc, l’iniziativa toscana che si svolge all’interno dell’evento nazionale “Carte in dimora”. Archivi e Biblioteche: storia tra passato e futuro”, l’appuntamento con la cultura e la storia promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane.
La Toscana svela gratuitamente al pubblico 56 archivi privati sugli oltre 90 aperti in tutta Italia. Un’occasione preziosa per avere accesso e consultare scritti, mappe e pergamene che tracciano la storia del nostro Paese, scoprire le nostre origini e interpretare le sfide del futuro.
Nelle Terre di Pisa, nella città capoluogo, aprono l’Archivio di Palazzo della Carovana con la visita guidata a cura della Scuola Normale Superiore dal titolo “L’arte del vivere, vivere l’arte”, e la Domus Mazziniana con l’apertura del magazzino librario e l’esposizione di alcuni dei pezzi più rari della collezione, compresi alcuni dei libri di Giuseppe Mazzini.
A Volterra il Museo Archivio Mauro Staccioli propone una vista guidata alla collezione del museo, composta dai materiali progettuali dello scultore.
A Palaia all’Archivio Vaccà Berlinghieri sarà possibile consultare alcune delle carte geografiche qui conservate.
A Pontedera, l’Archivio Torrigiani-Malaspina propone visite guidate a cura dei proprietari con illustrazione di materiale scelto.
Nell’Archivio storico del Comune di Santa Maria a Monte, riordinato nella sua parte preunitaria, sarà possibile partecipare ad una visita guidata gratuita alla scoperta della storia e delle vicende dell’antico castello, attraverso i documenti qui conservati: dai registri delle deliberazioni dei magistrati comunitativi, che recano il più antico stemma comunale datato 1424, rappresentato da una Madonna in trono con Bambino, alla testimonianza dell’attività caritativa di Diana Giuntini, beatificata “a furor di popolo” e divenuta Patrona della comunità. I documenti saranno i disvelatori poi di interessanti connessioni tra Santa Maria a Monte ed alcuni homini illustri come Giosuè Carducci, la cui famiglia risiedette a Santa Maria a Monte dal 1856 al 1858, presenza testimoniata dal carteggio che intercorse fra Carlo Guerrazzi, Gonfaloniere del Comune, e Michele Carducci medico a Piancastagnaio che, apprendendo “della vacanza” della condotta medica, si voleva togliere “diacci del Monte Amiata”. O come il padre del celebre Galileo, Vincenzo Galilei, il quale nacque nel borgo a spirale nel 1520 e divenne uno dei più grandi teorici musicali del tardo rinascimento. I documenti testimoniano la presenza di antenati di Galileo tra i Capitani del Popolo della Comunità e, grazie agli Estimi, è stato possibile collocare esattamente la casa natale di Vincenzo.