A partire dal mese di Maggio, il collettivo Exploit ha dato inizio ad un ciclo di incontri dal titolo “Assalti al cielo. Una nuova grammatica politica tra comune e moltitudine”. Lo scopo dei seminari, organizzati a partire da una soggettività prevalentemente studentesca, ma rivolti anche alla città tutta, è quello di aprire un dibattito, quanto più partecipato possibile, sulle innovazioni nelle forme dell’organizzazione politica, dal punto di vista dell’elaborazione filosofica ma anche da quello della riflessione sull’attualità. Al centro di questo dibattito, sono stati messi alcuni strumenti analitici che provengono dalla filosofia politica italiana degli anni ’70, strettamente legata alla stagione di movimenti politici dello stesso decennio.
In questa cornice, il prossimo Venerdì 13 Maggio, l’autobiografia “Storia di un comunista” verrà presentata e discussa con lo stesso autore e protagonista Toni Negri, invitato a Pisa dal Forum degli allievi della Scuola Normale Superiore. L’incontro, aperto al pubblico, si terrà alle ore 16 presso la Sala degli Stemmi di Palazzo della Carovana. Il giorno successivo, Sabato 14, alle ore 18.30, si terrà l’incontro conclusivo del ciclo “Assalti al cielo”, dal titolo “Incrociare le lotte, valicare i confini. Movimenti e nuova politica in Europa” che, a partire dai temi maggiormente sviluppati nei testi dell’ultimo periodo del filosofo padovano (la trilogia Impero, Moltitudine, Comune), riguarderà più direttamente le nuove forme di organizzazione politica dei movimenti sociali nell’Europa contemporanea. Insieme a Toni Negri, discuterà infatti Raul Sanchez Cedillo, attivista e ricercatore spagnolo che ha attraversato e poi analizzato i movimenti del 2011, dagli indignados del 15M di Madrid alle occupazioni delle piazze in tutta la Spagna e oltre. Questo incontro è stato organizzato in collaborazione tra Exploit e il Teatro Rossi Aperto, luogo dove verrà, significativamente, svolto. Riteniamo fondamentale discutere collettivamente di come è cambiato il processo di creazione ed organizzazione degli spazi politici e di democrazia diretta e reputiamo importante farlo in una dimensione più pubblica possibile; il Teatro Rossi Aperto si configura, oggi, come spazio pubblico messo a disposizione della città all’interno del quale, per la storia di riappropriazione e autogestione che lo caratterizza, reputiamo significativo aprire un dibattito su forme organizzative e forme di democrazia.