Pisa, 10 maggio 2022 – “La mobilitazione unitaria della città qualche risultato sembra averlo portato. Da quanto riferito dai partecipanti locali all’incontro del 4 maggio sembra emergere l’accantonamento del progetto della “cittadina” dei Carabinieri a Coltano, anche se il DPCM dove viene prevista non è stato, a quanto si sa, ritirato. Il ritiro di quell’atto appare indispensabile a meno che il Ministero non lo voglia utilizzare per trattare da una posizione di forza. Sarebbe ancora un comportamento arrogante nei confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti, in contrasto con quella disponibilità che traspare dalle dichiarazioni dei presenti all’incontro.” Così si legge in un comunicato dell’Associazione La Città Ecologica, che prosegue: “Non lasciano ben sperare le operazioni di greenwashing messe in atto un po’ da tutti i partecipanti. Definire un intervento monstre di 440.000mc non una “caserma” ma una “Eco-struttura”, destinata ad ospitare anche reparti a tutela dell’ambiente e della biodiversità, dopo che si è progettato il tutto in un’area di 73h ricca di biodiversità, è operazione poco seria.
La Città ecologica si è già espressa per una suddivisione dei vari reparti in diverse strutture esistenti senza ulteriore consumo di suolo. Questa idea sembra oggi, almeno a parole, prevalere.
Ma poi si rincorrono proposte che contraddicono la scelta prioritaria: il non consumo di suolo.
Si parla dell’area di Ospedaletto, di proprietà della Regione: 23h di cui meno del 24% edificata, dove negli immobili presenti c’è il Genio Civile, il Mercato Ortofrutticolo, la Tipografia comunale, un immobile della Protezione Civile Regionale. Tutte funzioni indispensabili. Dove si pensa di traslocarle? Anche per il consumo di suolo vale la proprietà transitiva. Poi: la città decide così a cuor leggero di privarsi di una delle poche aree rimaste urbanisticamente strategiche?
Sono venute avanti anche proposte per noi negative quanto Coltano: l’area della Bigattiera di 32h solo per meno del 6% impermeabilizzata e il CISAM di 479h molto poco edificata e quasi totalmente a bosco. Le aree Parco siano tutte tenute fuori da questa partita.
Occorre individuare quali siano le reali esigenze strettamente operative dell’Arma, escludendo l’idea di cittadella e riducendo fortemente le dimensioni del progetto.
Non è serio che su due caserme in città si faccia speculazione edilizia e poi si avanzino richieste di nuove costruzioni per usi compatibili con le strutture esistenti.
La Gamerra, che si dice ampiamente sottoutilizzata, potrebbe essere sufficiente, senza prevedere un suo ampliamento e quindi consumo di suolo. Si estende per circa 17h, per quasi l’80% pavimentati e occupati da edifici.
Non si può pensare di decidere su un intervento di queste dimensioni in una o due riunioni. Quindi l’incontro del 12 a Roma deve essere solo l’inizio di un percorso che parta da una reale conoscenza del livello di utilizzazione delle numerose basi militari esistenti sul territorio comunale. In questo percorso il Consiglio Comunale e la città tutta devono essere coinvolti e l’Assemblea del 19 dovrà essere solo un primo momento di partecipazione.”