Pisa – Dal 1° luglio scatta la “comunità tariffaria regionale” prescritta dal bando unico di affidamento del servizio.2 Si legge in un conumicato di Ettore Bucci di Sinistra Italiana che continua: “Un bando del 2013, lievemente in ritardo nella sua applicazione perché in Regione si sono dimenticati che quando fai una gara d’appalto europea e si presenta un soggetto (Autolinee Toscana, parte di RATP, gestore pubblico monopolista del trasporto pubblico parigino, ndr) che propone un piano al massimo ribasso e con 500 dipendenti in meno, poi serve a ben poco l’unificazione di tutte le aziende partecipate e municipalizzate nel mega consorzio Mobit (di cui fa parte la CTT Nord Pisa). Cosa prevede la comunità tariffaria? Una tariffa unica per tutta la Toscana (1,50€) innalzata rispetto a molte ancora in vigore, abbonamenti fasciati su base ISEE. Ma tranquilli, dice l’assessore regionale. Garantiti bus nuovi, smart card, paline parlanti. Costi troppo alti? Tranquilli! Gli abbonamenti saranno fasciati su base ISEE, no? Ma mica per tutti. Fasciazione su base ISEE solo per i residenti in Toscana! Non sia mai che studenti universitari fuori-sede, lavoratori domiciliati nella nostra regione o migranti vogliano accedere a tali possibilità. Le organizzazioni degli universitari hanno già prodotto uscite pubbliche e sono certo che si impegneranno a beneficio di un corpo sociale molto importante per il nostro territorio.
Da ex rappresentante che ha contrastato la fasciazione del costo del servizio ristorazione del DSU Toscana, da cittadino che trova sbagliata la fasciazione ISEE dei ticket sanitari, trovo che questo aumento mascherato con la tutela (tutta da dimostrare) del servizio per i meno abbienti (e neanche tutti) sia da contrastare e che della gestione stessa dei TPL, dopo anni di gestione in transitorio, sia fortemente da ridiscutere. Non è accettabile una riproposizione, su ogni comparto dei servizi pubblici, dell’ideologia delle fusioni razionalizzatrici e delle fasce di reddito ISEE intese come calmierazione dei costi del servizio. Proprio in questo momento storico in cui un governo, di cui mi dico oppositore, ha un ministro delle infrastrutture e dei trasporti (pare!) con sensibilità verso questi temi (visto che non si parla di porti, una volta tanto potrebbe essere ricettivo…o no?), perché non esigere da Danilo Toninelli un cambio di rotta dell’esecutivo rispetto al finanziamento dei servizi pubblici essenziali per i cittadini, come appunto la mobilità? Enrico Rossi, che davvero pare stia facendo di tutto per consegnare la Toscana ai leghisti nel 2020, ci ha raccontato per anni che bandi di livello provinciale o inter-provinciale e affidamento diretto del servizio a consorzi pubblici non potevano più funzionare a causa dei tagli, dell’austerità, del bisogno di centralizzazione etc etc etc. Beh, facesse una rivoluzione socialista, una volta ogni tanto, e s’impegnasse sul versante della tutela, promozione e valorizzazione dei trasporti pubblici. Mobilità su gomma a basso costo, con biglietti unici che nelle principali città integrino i diversi servizi di trasporto pubblico locale, senza fasce ISEE del servizio e al costo più basso possibile. Non sarà rivoluzionario o socialista. ma sarebbe dignitoso e di sinistra.”