Pisa, giovedì 24 novembre 2016 – “Grande legge di civiltà in Emilia Romagna che obbliga le vaccinazioni ai bambini dei genitori che desiderano iscriverli al nido” – commenta Giovanni Garzella del Gruppo Misto – “Pisa è …” , nel presentare una Mozione in Consiglio Comunale a Pisa per estendere la legge anche in Toscana.
“La legge – aggiunge Garzella – misura a tutela della salute pubblica e dei bimbi più deboli, obbliga coloro che accederanno ai nidi pubblici e privati la vaccinazione per l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B. Questa legge ha l’obbiettivo di preservare lo stato di salute, sia del minore sia della collettività,con cui il minore stesso viene a contatto. La vaccinazione può essere omessa e differita solo in caso di pericoli concreti accertati per il bimbo, “in relazione a specifiche condizioni cliniche”. Tale requisito d’accesso per i nidi è appunto stato introdotto perché i bimbi che frequentano delle comunità hanno un maggior rischio di contrarre malattie infettive, rischio che aumenta notevolmente in presenza di basse coperture vaccinali, dal momento che virus e batteri circolano maggiormente. Dunque, è importante vaccinare per proteggere tutti i bambini (in forza della cosiddetta “immunità di gregge”, o herd immunity), a maggior ragione i più deboli (immunodepressi, con gravi patologie croniche, affetti da tumori): per loro l’unica possibilità di frequentare la collettività è che tutti gli altri siano vaccinati”.
Ribadendo che i vaccini sono lo strumento più sicuro ed efficace, individualmente e collettivamente, per proteggere le persone, in particolare i bambini, Garzella ha presento la seguente Mozione:
Il Consiglio Comunale di Pisa – Preso atto della legge che in questi giorni la Regione Emilia Romagna ha approvato “Misura a tutela della salute pubblica e dei bimbi più deboli”; valutato che per preservare lo stato di salute “sia del minore sia della collettività” con cui il minore stesso viene a contatto è necessaria la vaccinazione che comunque può essere omessa e differita solo in caso di pericoli concreti accertati per il bimbo, “in relazione a specifiche condizioni cliniche”; preso atto che dal gennaio 2015 a oggi sono 74 i casi di meningite in Toscana, di cui 58 da meningococco C. I decessi sono in totale sono stati 13 (7 nel 2016, di cui 6 avevano contratto il ceppo C), la vaccinazione è raccomandata non solo perché protegge chi si è vaccinato, ma perché limita anche la circolazione del virus nei cosiddetti portatori. Il vaccino contro il meningococco C è efficace, ma non protettivo al 100 per cento ma, comunque, il vaccino rende l’infezione meno aggressiva. Ecco perché la vaccinazione è sempre caldamente raccomandata.
Impegna il Sindaco e la Giunta di promuovere azioni verso la Regione Toscana al fine di discutere urgentemente e promulgare una legge con le stesse finalità e che renda obbligatoria anche la vaccinazione per il meningococco C vista la situazione nella nostra Regione.