Beni confiscati alla mafia, a Firenze l’esperienza di Montopoli. Questa mattina l’amministrazione comunale di Montopoli è stata chiamata a Firenze in occasione del convegno regionale sui beni confiscati alla mafia e sul ruolo degli enti locali. «Nel dicembre 2015 – ricostruiscono il sindaco Giovanni Capecchi e la vicesindaca Linda Vanni – quando abbiamo avuto la notizia che nel nostro territorio c’era un bene confiscato e potevamo acquisirlo al patrimonio del Comune abbiamo avuto una reazione di sconforto e frustrazione, perché avevamo avuto la prova inequivocabile della presenza della mafia anche nel nostro comune. Successivamente il turbamento si è trasformato in voglia di riscatto e di lotta e abbiamo deciso di destinare il bene confiscato a chi usa la violenza come mezzo per ottenere tutto, a chi invece la violenza la combatte quotidianamente, così con delibera consiliare ad aprile 2016, dopo aver ricevuto al patrimonio del comune l’appartamento, abbiamo ritenuto destinarlo a centro antiviolenza e casa rifugio con finalità sociale. Immediatamente è partita una ristrutturazione parziale con risorse del nostro bilancio per poter utilizzare il bene fin da subito».
Successivamente tramite la società della Salute, il bene è stato provvisoriamente e a tempo determinato affidato al Centro Antiviolenza Frida Khalo che ha ospitato in questi anni decine di mamme con figli. «Si sono susseguite molte attività intorno al bene confiscato – proseguono – e dobbiamo ringraziare l’Associazione Libera della Provincia di Pisa, Arci zona del Cuoio, le cittadine e i cittadini e le nostre scuole che hanno seguito le nostre attività e i nostri appuntamenti. Per noi è motivo di soddisfazione aver potuto raccontare in giro per tutta la Toscana la nostra esperienza come una buona pratica di riutilizzo di un bene confiscato alla mafia. L’ultimo passo però era poter completare la ristrutturazione. Grazie alla Regione Toscana all’assessore Ciuffo e a tutti gli uffici regionali coinvolti, abbiamo partecipato al bando e siamo riusciti a ottenere le risorse adeguate, 183 mila euro, per completare la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria dell’appartamento».
Nello specifico le opere comprendono: la sistemazioni degli attuali locali al piano terra, attualmente inutilizzati, con la creazione di un locale sala accoglienza, un ufficio e un bagno accessibile per i portatori di handicap. L’installazione di una piattaforma elevatrice per accedere al bagno dal primo piano già ristrutturato e una modifica nella suddivisione degli spazi al primo piano per migliorare la distribuzione delle camere e dei bagni presenti. E poi ancora, l’adeguamento degli impianti elettrici idrosanitari e termici, la riqualificazione delle facciate e la risistemazione del giardino.
«Inoltre – annunciano – entro la chiusura dei lavori pubblicheremo il bando per l’assegnazione dell’appartamento. Presumibilmente per il mese di giugno potremo inaugurare per la seconda volta il nostro appartamento. Lottare contro la mafia, per noi significa anche questo: una comunità intera che si riappropria di un bene che viene riutilizzato per combattere la violenza. Questo è quanto accaduto a Montopoli e noi ne siamo veramente fieri. Vogliamo ringraziare l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Varallo e il nostro ufficio lavori pubblici, la sua responsabile architetta Ilaria Bellini e il geometra Paolo Parri per l’impegno e la collaborazione».