Roma, venerdì 15 novembre 2019 – Oggi diverse Camere di Commercio in Italia vivono una situazione di profonda instabilità ed incertezza dovuta, in particolare, alle conseguenze della riorganizzazione di questi enti, realizzata nel 2016 dall’allora Governo Renzi. Spiega Francesco Berti (nella foto), Deputato toscano del M5S: “La riorganizzazione del sistema delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, ed in particolare la modalità di riduzione delle stesse, ha di fatto causato una situazione di stallo per l’attività di questi enti. A distanza di anni bisogna dunque trovare una soluzione per sbloccare una situazione diventata oramai insostenibile.”
La riforma prevedeva la riduzione del numero delle Camere di Commercio portandole da 105 a 60 attraverso l’accorpamento di alcune sedi territoriali. La legge non ha previsto che questa riorganizzazione fosse realizzata tenendo conto delle specifiche caratteristiche e delle diverse esigenze dei territori coinvolti. “Diverse Camere di Commercio, tra cui quella di Massa Carrara destinata ad essere accorpata, hanno presentato ricorso al TAR per una riorganizzazione che nelle modalità hanno giudicato incostituzionale. Il TAR accogliendo parte delle argomentazioni esposte dalle Camere ha rinviato la decisione alla Corte Costituzionale. Ad oggi dunque, ed in attesa del giudizio della Consulta, mentre alcuni accorpamenti sono già stati completati altri risultano bloccati ed in generale il sistema delle Camere di Commercio in Italia vive in una situazione di stallo che impedisce a questi enti di funzionare correttamente.”
Per la Toscana la riorganizzazione prevedeva la perdita di 4 Camere (passando da 9 a 5). Mentre le Camere di Commercio di Firenze e della Maremma-Tirreno sono state confermate la riforma prevedeva l’accorpamento delle Camere di Arezzo e Siena (accorpamento realizzato), di Pistoia e Prato (accorpamento realizzato ma in attesa di approvazione regionale) e delle Camere di Massa Carrara, Lucca e Pisa (accorpamento bloccato per il ricorso di Massa). Sottolinea Berti: “La Camera di Commercio di Pisa, soprattutto in un periodo di crisi economica ed incertezza, ha continuato a rappresentare un’eccellenza e un punto di riferimento per le imprese e i cittadini del territorio.”
“L’attuale stato di blocco che vivono le Camere di Commercio ha avuto e continuerà ad avere un impatto profondamente negativo anche in Toscana ed in particolare sul tessuto economico-produttivo della nostra regione già messo a dura prova dalla crisi economica. La riorganizzazione di questi enti non è stata realizzata tenendo conto delle specificità dei nostri territori. Gli accorpamenti” – conclude Berti – “dovrebbero realizzarsi solo su base volontaria e soprattutto tenendo conto delle caratteristiche socio-economiche dei territori coinvolti. Come già fatto a livello regionale con una mozione presentata dalla Consigliera del M5S Irene Galletti continueremo a lavorare con l’obiettivo di salvaguardare la capacità di questi enti di dare risposte efficaci alle imprese, ai cittadini ed in generale al tessuto economico e produttivo toscano.”