Pisa, mercoledì 12 aprile 2017 – “In data 11 aprile scorso così si legge in una nota della consigliera comunale di Pisa, Elisabetta Zuccaro (M5S), nella foto – abbiamo fatto l’ennesimo accesso agli atti all’Università e al MIBACT per fare chiarezza sulla vicenda dei lavori presso il Palazzo della Sapienza e abbiamo fatto contestuale richiesta di un sopralluogo urgente, aperto a vari soggetti portatori di interessi e osservatori, consiglieri eletti, parlamentari, giornalisti, associazioni interessati. Infatti, prendiamo atto che ad oggi i lavori alla Sapienza, che avrebbero dovuto terminare in agosto 2016 si presentano come nell’immagine scattata. La procedura aperta di adeguamento, consolidamento e riorganizzazione funzionale dell’edificio, ha subito ad oggi due varianti in corso d’opera con alcune richieste di chiarimento dell’ANAC relative, tra l’altro, al rilevante aumento dei costi rispetto all’aggiudicazione di gara. La prima variante da 2,27 milioni di euro era stata sottoscritta il 29 novembre2016 e prevedeva il termine dei lavori al 31 dicembre 2016. Vorremmo sapere quali elementi imprevisti si siano manifestati in questo breve periodo per giustificare una seconda variante, di circa 2 milioni di euro, di cui si ha notizia solo dai giornali che dovrebbe vedere la fine dei lavori il 31 ottobre 2017.
Vorremmo inoltre conoscere il carteggio e le criticità rilevate dall’ANAC sulla possibilità di accorpare a questa procedura i nuovi lavori previsti alla Biblioteca Universitaria di Pisa a seguito della deportazione di tutto il patrimonio librario all’archivio di Stato di Lucca, anche perché non ci è giunta risposta relativa all’esistenza dopo tutti questi mesi di un progetto esecutivo per la Biblioteca.
Si chiede, anche, se l’aumento complessivo dei costi delle due varianti rientri nelle soglie previste nel nuovo codice degli appalti e, soprattutto, se la data del 31 ottobre 2017 rappresenti il termine dei lavori presso il Palazzo della Sapienza ed effettivamente la sua riapertura nonché contestuale ripristino, con il rientro del patrimonio librario, della Biblioteca Universitaria di Pisa. La richiesta, infine, di un sopralluogo aperto a tutti i portatori di interessi è finalizzata a prendere visione dei dissesti imprevisti e carenze strutturali che non potevano essere rilevate nelle indagini preliminari e a capire in quale misura il trasloco dei libri della BUP abbia evidenziato criticità non riscontrabili in precedenza. Ma soprattutto – conclude la Zuccaro – a monitorare, a beneficio della città, l’attendibilità dei cronoprogrammi annunciati alla stampa al fine di capire, dopo i numerosi anni trascorsi, quando sarà restituito realmente il Palazzo alla città e quando l’inestimabile patrimonio librario tornerà nei locali della Sapienza per la sua piena fruibilità”.