Parlando di bullismo oggi nelle commissioni 2° e3° congiunte in Sala delle Baleari, ricordandomi come vittima alla fine degli anni ’60 come bimbo piccolino, con gli occhiali e orfano, situazione dalla quale sono uscito con carattere e Karate, vivo la scuola come ATA, con il privilegio di avere il bello dell’insegnamento col contatto diretto con i ragazzi senza l’assillo della valutazione.
Nello specifico, da ATA, niente ho saputo dei corsi anti-bullismo e niente nemmeno dei risultati forniti oggi che vedono ben 44 casi di cui 7 registrati nel mio ITIS e mi piacerebbe sapere di che genere siano…
Salta agli occhi che nelle classifiche non vi siano i licei e alcuni dei professionali più turbolenti…ce da chiedersi se si vuole nascondere qualcosa.
Penso che un insegnante quando entra in classe debba capire come stanno i ragazzi, cosa hanno fatto la sera precedente e forse anche cosa faranno nel pomeriggio, altrimenti può andare a fare altro.
Quindi credo che vadano investite risorse nel reclutamento mirato degli insegnanti e nel sottoporli a test psico-attitudinali specifici.
Per il tipo di lavoro nei laboratori ho la fortuna di vedere con regolarità il medico responsabile della scuola, che certo non è uno psicologo…ma quest’anno, ad esempio, abbiamo inserito nella scuola tanti insegnanti anche di sostegno senza sapere chi abbiamo davanti.
Ben vengano quindi corsi e indagini, ma comunque servono regole chiare e definite, risoluzione e fermezza nell’applicarle unite ad una buone di buon senso e un minino di psicologia spicciola.
Opero da decenni coni ragazzi più grandi del triennio superiore e le regole ferree di comportamento che imponiamo nei laboratori fanno sì che fenomeni di bullismo siano totalmente assenti, che ci si attenga alle norme di sicurezza e che poi si instauri un rapporto che in moltissimi casi si trasforma, alla fine del percorso scolastico, in un’amicizia vera con molti ex-allievi…. questo ripaga molto di più di uno stipendio ridicolo.
Maurizio Nerini
Capogruppo Noi Adesso Pis@