Pisa – Nel pomeriggio di giovedì 20 settembre il Sindaco di Pisa, Michele Conti, ha firmato davanti alla Chiesa di San Francesco al banchetto del Comitato di quartiere che coordina da mesi la raccolta delle adesioni. L’obiettivo è quello di piazzare il bene da recuperare nei primi tre posti della classifica del concorso FAI 2018 “I luoghi del cuore”, grazie al quale sarebbe possibile ottenere un premio in denaro da destinare al restauro.
“Il mio è stato un gesto simbolico per sensibilizzare la cittadinanza a dare il proprio contributo per raggiungere il traguardo del podio entra il 30 novembre, data di scadenza del concorso del Fai. Il concorso è importante, al di là del premio in denaro, per tenere alta l’attenzione sulla necessità di restituire San Francesco alla fruizione della collettività. Sono già molte le firme raccolte ma non bastano: i pisani hanno dimostrato particolare attaccamento ad una delle Chiese più antiche di Pisa, la cui chiusura è una ferita profonda per la città, non solo per suo valore di simbolo e di baluardo religioso, ma anche perché è un patrimonio storico artistico cittadino e nazionale”.
Il progetto di recupero della chiesa, il cui problema maggiore è costituito dalle condizioni del tetto, risulta preveda una spesa di 3 milioni e 600 mila euro. Grazie a una parte del finanziamento ministeriale per lavori di somma urgenza, in questi giorni, sono in corso alcuni lavori sulle coperture cui, certamente, il finanziamento della Fondazione Pisa che ha messo sul piatto una bella somma avrebbe potuto consentire continuità fino all’approvazione di nuovi fondi da parte del Mibac. Sappiamo che da mesi la Fondazione ha i soldi sul tavolo per contribuire al recupero della chiesa e che qualcosa ha inceppato l’iter.
“Per quel che è di mia competenza, poiché il Comune di Pisa non ha diretta ingerenza in rapporto alla Chiesa e al Chiostro, in quanto proprietario ne è il Demanio – ha dichiara Conti – cercherò di sensibilizzare anche il sottosegretario al ministero per i beni e le attività culturali Lucia Bergonzoni, che ho incontrato qui a Pisa nel mese di agosto, chiedendole di interessarsi alla vicenda presso le soprintendenze locali e regionali affinché la situazione si sblocchi, anche in virtù del contributo generoso della Fondazione Pisa che aspetta di essere utilizzato”.