Firenze, 15 maggio 2015. Ebbene sì, c’ero anch’io in mezzo al pubblico entusiasta all’Obihall a Firenze venerdì scorso per il concerto di Sergio Caputo. Una serata magica, nella quale l’autore di capolavori indiscussi quali Un sabato italiano, Metamorfosi, Spicchio di luna, Ma che amico sei e tantissime altre ha regalato ai suoi fans tanta buona musica e una nuova veste: quella di un artista ormai internazionale, e come sempre autore di musiche e testi particolarissimi e mai scontati. Un nuovo disco quasi tutto in inglese, di cui Sergio, generoso come sempre, ha voluto però proporre solo alcuni estratti, per regalare al suo affezionato pubblico molti dei suoi capolavori, alcuni in versione unplugged: Flamingo, Ma che amico sei, Non bevo più tequila per citarne solo alcuni.
Band da capogiro a scaldare animi ed orecchie: Paolo Vianello al piano, Luca Pirozzi al basso, Alessandro Marzi alla batteria e Massimo Zagonari al sax, per ripercorrere una vita di successi (meravigliosa l’interpretazione di Spicchio di luna, una delle più amate dallo stesso Sergio, per non parlare di Metamorfosi, una delle mie preferite, della malinconica Mercì Bocù, e della nostalgica Hemingway caffè latino, locale che adesso, come ha detto Sergio, non esiste più). Ma anche per presentare alcuni brani dal nuovo disco “Pop, jazz and love”, sorprendente album “american style” che ben evidenzia il livello di maturità artistica raggiunto: una struggente Straight for my heart, la divertente Everybody look so beautiful in Paris e Cristina, dedicato alla moglie, il quarto brano del disco, caratterizzato da un coinvolgente ritmo latino. Una serata unica per uno dei più eclettici artisti italiani, un vero maestro dalla creatività esplosiva capace di far divertire la gente con classe innata e raffinatezza linguistica e musicale. Ineguagliabile Sergio.
Foto di Alessandro La Rocca http://www.bitconcerti.it/sergio-caputo.html
Anna Maria Andreini