Giovedì 15 dicembre alle ore 21 nella Cattedrale di Pisa torna il consueto appuntamento con il concerto di Natale, voluto e organizzato dall’Opera della Primaziale Pisana con il contributo di Fondazione Pisa e Ministero della Cultura. Quest’anno il programma propone un omaggio al compositore pisano Giovan Carlo Maria Clari. Figlio d’arte, in gioventù protetto da quello stesso Gran principe Ferdinando di Toscana che sostenne Alessandro Scarlatti e incoraggiò i primi passi di Georg Friedrich Händel, dal 1724 alla morte il compositore fu alla testa della cappella del Duomo di Pisa, cui restituì una dignità artistica. Riccardo Donati, suo successore come attuale maestro di cappella, dirigerà il Te Deum e il Magnificat trascritte da Donati stesso e non ancora pubblicate, e l’Ave Maris Stella trascritta da Pietro Pecchiai nel 1930 per la Società Amici della musica di Pisa. Le partiture autografe sono conservate nel Fondo musicale dell’Archivio dell’Opera della Primaziale. Si tratta di una vasta e preziosa collezione di manoscritti e stampe che racconta, dal Seicento a oggi, l’importante tradizione musicale e liturgica del Duomo attraverso un ricco e complesso corpus musicale di carattere sacro che con i suoi quasi 4.000 titoli e oltre 1.000 compositori, è uno dei più grandi della Toscana. Il programma prevede anche alcuni canti tradizionali natalizi eseguiti dal Coro di voci bianche dell’Istituto Arcivescovile Santa Caterina di Pisa, diretto da Alessandra Cavallini.
Realtà musicale bresciana voluta e fondata da giovani musicisti, Bazzini Consort si esprime in diverse forme: orchestra sinfonica, da camera, d’archi, quartetto, trio, duo. La sua formazione di punta è un’orchestra; ha al suo attivo tre incisioni discografiche, due delle quali per la Ema Records; svolge attività divulgativa per le scuole. Dal 2018 svolge intensa attività concertistica, riscuotendo grandi consensi di critica e pubblico.
Riccardo Donati, nato a Pisa, nel 1989 si diploma sotto la guida di Elisa Luzi in organo e composizione organistica con il massimo dei voti presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze. All’età di 13 anni è chiamato alla Cattedrale di Pisa come secondo organista. Dal 1992 è il Maestro di Cappella della Cattedrale di Pisa dove ogni domenica dirige i brani musicali durante le funzioni liturgiche. Esegue concerti in tutta Italia sia come organista solista sia come accompagnatore di gruppi da camera al cembalo.
La Cappella musicale della Cattedrale di Pisa è stata fondata ufficialmente nel 1556, ma vanta origini ben più antiche, dato che, già nel XII secolo, si aveva notizia di un gruppo di Canonici cantores che rendevano solenni le sacre celebrazioni in Duomo con il Canto Gregoriano. Ha mantenuto l’assetto tradizionale con sole voci virili fino al 1992 quando, nell’intento di rendere ancor più solenni le liturgie in Cattedrale con l’esecuzione di musiche a voci miste, è stata affiancata una schola cantorum formata da voci femminili.
Il Coro di voci bianche dell’Istituto Arcivescovile Santa Caterina, è un coro di formazione scolastica, costituito nel settembre 2018. Attualmente composto da circa 40 elementi tra bambine e bambini, si è esibito in alcune importanti occasioni presso la Cattedrale di Pisa, il Teatro Verdi di Pisa, la Basilica della S.S. Annunziata a Firenze. Alessandra Cavallini, diplomata al Conservatorio Mascagni in clarinetto sotto la guida di Mario Del Zoppo, ha partecipato a corsi internazionali e a numerosi concerti in veste di primo clarinetto in Germania e in Italia. Dal 2002 è direttrice Artistica della Scuola di Musica Litoralepisano e dal 2016 è responsabile del corso di musica del Coro di voci Bianche dell’istituto Arcivescovile Santa Caterina di Pisa.
In occasione del concerto il pubblico avrà la possibilità di sostenere, con una libera offerta, il progetto di solidarietà promosso dall’Arcidiocesi di Pisa-Caritas Diocesana, “Mense dei poveri”. Sono stati 37.375 i pasti nel 2021. 584 le persone diverse che ne hanno usufruito. Sono i numeri di una povertà radicale, segno concreto che ci sono individui nel nostro territorio che non hanno neppure l’essenziale per sopravvivere. La mensa del Cottolengo, l’unica rimasta sempre aperta da marzo 2020, ha raggiunto il picco di 126 presenze giornaliere. La mensa è la prima risposta alla domanda ‘aiutami a sopravvivere’ che incontriamo al Centro d’Ascolto. Un servizio totalmente a carico della comunità ecclesiale che ci permette di farci prossimi alla vita resa ultima e risponde all’invito di Gesù ‘date loro VOI STESSI da mangiare’.