Pisa, giovedì 19 marzo 2020 – “Ci aspettavamo una ampia moratoria fiscale per le piccole e medie imprese, invece il decreto “Cura Italia” è solo un’aspirina.” Dichiara il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli, che aggiunge: “Se gli interventi a sostegno delle imprese saranno soltanto quelli del decreto, terminata l’emergenza sanitaria ci troveremo di fronte ad una emergenza economica senza precedenti e non avremo la forza di ripartire. E questa non è una previsione, ma una assoluta certezza”.
“La stragrande maggioranza di imprese e attività commerciali non lavora da giorni e le prospettive anche per l’immediato sono purtroppo vaghe e indeterminate. Nessuno sa quando finirà l’emergenza sanitaria, sappiamo bene che la scadenza del 3 aprile è utopistica, ma già oggi siamo in grado di stimare una drastica riduzione dei consumi delle famiglie per il 2020. La perdita in termini di consumi sarà superiore ai 18 miliardi di euro e l’economia entrerà in piena recessione. Alberghi e ristoranti lasceranno sul campo oltre 13 miliardi mentre in Toscana, solo per fare un esempio, le imprese del settore turistico, oltre il 10% dell’economia regionale, sono completamente paralizzate con disdette fino al 100%. Siamo in guerra, per questo il Governo abbandoni il fioretto e impugni il bazooka per sostenere imprese e famiglie” – aggiunge con una precisa richiesta il direttore di Confcommercio: “Non è il momento dei bilancini o dei rinvii a qualche settimana o mese. L’una tantum da seicento euro è quasi offensiva. Niente sul fronte delle bollette. Per salvare dalla chiusura migliaia e migliaia di imprese e posti di lavoro occorre intanto che la riscossione di tasse, adempimenti e oneri vari sia rinviata direttamente al 2021, quando ci auguriamo che l’economia possa ricominciare a muovere i primi passi. E poi, un piano Marshall di investimenti quando sarà il momento di ricostruire. Altrimenti, ogni altro ogni sforzo risulterà inutile”.