Pisa, lunedì 27 aprile 2020 – “Siamo governati da degli incapaci scollati dalla realtà dei cittadini e delle imprese. Questa la nostra unica certezza dopo due lunghi mesi di paralisi e dopo l’imbarazzante discorso di domenica sera del premier Conte” – è perentorio il giudizio della presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Federica Grassini che enumera uno dopo l’altro un serie di fatti in successione: “La cassa integrazione ai lavoratori dipendenti ancora non è stata pagata, col risultato che molte famiglie che arrivano abitualmente a fine mese grazie agli stipendi, oggi sono finite ad ingrossare la lista per richiedere i buoni spesa del Comune e non sanno come pagare l’affitto. Il mondo agricolo cerca disperatamente manovalanza e, anziché attingere alle lunghe liste di coloro che riscuotono i 750 euro previsti in qualità di reddito di cittadinanza, si preferisce quella stessa cittadinanza regalarla in tutta fretta agli stranieri. Si parla pure, lo ha ribadito lo stesso Conte nel suo ultimo discorso, di creare un ulteriore sussidio di emergenza di 600 euro per chi sino ad oggi ha lavorato al nero eludendo il fisco. A noi imprenditori, che paghiamo ogni anno il 68,5% dei nostri ricavi allo Stato, anziché un risarcimento a fondo perduto proporzionale al fatturato perso, così come accade in altri paesi europei, una moratoria sui finanziamenti di almeno 12 mesi, l’annullamento di tutte le tasse del 2020, è stato riconosciuto un misero e persino offensivo assegno di 600 euro e siamo stati obbligati a contrarre nuovi importanti debiti bancari senza alcuna reale agevolazione, perché le banche valutano il merito creditizio anche per i prestiti di 25.000 euro, applicano interessi di mercato e richiedono la firma a garanzia dell’imprenditore, anche laddove garantisce lo Stato”.
“Speranze fortemente deluse dal “Cura Italia” e ancor più deluse dal successivo Decreto Liquidità ed infine totalmente azzerate dal discorso di Conte sulla Fase 2” – dichiara la presidente: “un lungo inutile preambolo in cui tutti ci siamo chiesti cosa stesse dicendo, un accenno breve e generico a futuri aiuti ad imprenditori, colf e badanti, un dettagliato manuale per fare jogging all’aria aperta, per poi concludere con l’assurda notizia che il nostro lavoro resterà bloccato per ancora molte settimane. Ma era necessario l’aiuto di una Task Force di specialisti per partorire l’imbarazzante inconsistenza di questo discorso?”.
Il risultato di tutto questo è che “rimandare al 18 maggio e oltre il primo di giugno la riapertura del mondo del commercio e del turismo significa decretarne la crisi irreversibile e per moltissime attività la fine immediata, con la conseguente enorme perdita di posti di lavoro ed il peggioramento di una crisi sociale già drammaticamente in atto. E come dare una simile nefasta notizia, senza prima aver parlato di sostegno vero alle imprese, nei dettagli, con competenza e lucidità, dando disposizioni per sostenerle finanziariamente ed istruzioni precise sulle nuove modalità con cui dovranno operare? Come non aspettarsi che un discorso così scellerato non generi rabbia e disperazione? Forse serviva una Task Force di psicologi per capirlo!”.
“Annullamento delle tasse del 2020 – propone Grassini – riduzione sensibile di quelle del 2021, azzeramento dei costi di accesso al credito, ovvero che lo Stato si accolli il costo degli interessi richiesti dalle banche e i costi della garanzia del 10 o del 20%, moratorie estese a 12 mesi e riaperture il 4 maggio con l’impiego di ogni dispositivo necessario a garantire la sicurezza. Questo dovrebbe essere il punto di partenza per sostenere il mondo delle imprese e non servono menti privilegiate per capirlo: basterebbe il buon senso”.