Pisa, 23 giugno 2020 – Fatturati in fumo di oltre il 50% e consumi crollati del 66%, senza interventi decisivi il settore della ristorazione rischia il tracollo. E i prossimi mesi saranno decisivi – prevede Federica Grassini, presidente di Confcommercio Provincia di Pisa: “L’allarme che ci giunge dalla ristorazione è fortissimo e i tempi per un intervento radicale sono sempre più ristretti. Il calo medio registrato nell’ultima settimana supera il 51% per i ristoranti e il 47% per i bar, una dimostrazione evidente della drammaticità in cui si trovano queste imprese, impossibilitate a mantenere il personale impiegato precedente all’esplodere della pandemia. Una difficoltà che coinvolge anche i dipendenti in cassa integrazione, con il 40% delle aziende del settore che dichiara che non tutti i i loro collaboratori hanno ricevuto i sussidi – aggiunge Grassini, che rilancia: “anche se tutto quanto è stato perso non potrà mai più essere recuperato, purtroppo le tasse stanno continuando ad arrivare. Senza un taglio netto, considerando l’aumento dei costi, e la drastica riduzione dei posti a tavola, almeno 45 mila di queste imprese e micro-imprese familiari, rischiano letteralmente di scomparire”. “Siamo un settore chiave dell’economia e dell’ospitalità made in Italy” – è il richiamo accorato di Daniela Petraglia (nella foto), presidente di ConfRistoranti Confcommercio: “Chiediamo l’esenzione del pagamento dell’Imu e la distribuzione di soldi a fondo perduto per i mancati incassi. A livello locale, dove le amministrazioni comunali sono intervenute positivamente su suolo pubblico e Tari, ci rivolgiamo alla Camera di Commercio di Pisa affinché per l’anno in corso si possa annullare il pagamento del contributo camerale. Si tratta di interventi decisivi per sostenere chi, nonostante mille difficoltà, ha comunque deciso di riaprire, affidandosi con fiducia alla prospettiva di un sostegno da parte delle istituzioni. La verità è che manca il denaro per poter pagare tutto quello che ci è chiesto di pagare e ci troviamo costretti a dover scegliere se pagare la bolletta della luce oppure i bollettini dell’F24. E questo è inaccettabile. Non deludiamo questa fiducia, e ci sia consentito di poter tornare a lavorare senza dover continuare a perdere quello che neanche più abbiamo”.