Pisa, 16 giugno 2021 – “Situazione fuori controllo, se accadono questi episodi gravissimi vuol dire che chi ha gestito la sicurezza in città ha fallito”. C’è rabbia nelle parole del presidente e del direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Maestri Accesi e Federico Pieragnoli, alla luce dell’ultimo episodio di violenza avvenuto ai danni di uno studente pisano: “Stiamo parlando di una aggressione avvenuto in centro, in pieno pomeriggio. Tutto questo è semplicemente allarmante, e basta vivere ogni giorno la città per capire che la situazione è oggettivamente grave. La stazione, piazza Vittorio Emanuele, strade e vicoli del centro, l’area di Borgo, Vettovaglie, ovunque assistiamo a spaccio diffuso e incontrollato, episodi di violenza, aggressioni, danneggiamenti, furti. Il virus è la clamorosa mancanza di sicurezza, in un momento delicatissimo, in cui le imprese provano a rialzare la testa, dopo 16 mesi di Covid, e adesso che i cittadini tornano a vivere la città, e si affacciano anche i primi turisti, sprofondiamo nel baratro dell’insicurezza. A queste condizioni, parlare di ripartenza è assolutamente utopico, per una città che dovrebbe fare del turismo e dell’accoglienza il suo migliore biglietto da visita”.
“Chi ha per mandato costituzionale la responsabilità e il controllo del territorio, che cosa fa per evitare questa deriva che sembra inarrestabile?” – si domandano perplessi presidente e direttore di Confcommercio, che rilanciano: “Sono le forze dell’ordine che debbono risolvere il problema e siamo stanchi di vedere locali e attività commerciali, non solo essere additate alla pubblica opinione ma addirittura gravate di continui pesi, limiti, prescrizioni, oneri, adempimenti proprio da coloro che non sono in grado di mantenere sicura e vivibile la città”.
“La sicurezza è un diritto di cittadini e imprese” – ricordano infine Maestri Accesi e Pieragnoli – “e forse è un dato tutt’altro che trascurabile quello che riporta l’ultimo rapporto della Regione sui fenomeni di criminalità quando definisce la Toscana come un vero laboratorio criminale per le organizzazioni di origine straniera, dedite soprattutto a spaccio e prostituzione. Inutile negare che Pisa recita da anni purtroppo un ruolo da protagonista in questo contesto, e l’emergenza si è ormai cronicizzata. Se pensiamo che il 64% dei denunciati per narcotraffico in Toscana è di nazionalità straniera, in particolare marocchini, tunisini, albanesi, nigeriani, a fronte del 40% della media nazionale, ci rendiamo immediatamente conto della situazione esplosiva che cittadini e imprenditori si trovano a vivere ogni giorno. E quel che è peggio, senza nessuna prospettiva di miglioramento”.