#pisapulitaesicura. E’ racchiuso in un hasthag l’ennesimo invito che Federico Pieragnoli direttore di ConfcommercioPisa, rivolge al sindaco Marco Filippeschi e alla sua Giunta: “Approviamo la task force anti-degrado e speriamo che tutti coloro che quotidianamente deturpano la nostra bellissima città, litorale compreso, siano multati come meritano. C’è da cambiare un andazzo e una mentalità che durano da troppi anni, come da noi stessi denunciato in mille occasioni, l’augurio è che sia finalmente la volta buona”. La mancanza di pulizia è una delle lamentele più frequenti dei turisti che arrivano a Pisa. Per Pieragnoli: “I turisti sono colpiti da una bellezza che coesiste con la trascuratezza e con un degrado diffuso che non risparmia gli angoli più suggestivi. Un messaggio che incide negativamente sull’immagine turistica e commerciale della nostra città, spesso vanificando i generosi sforzi degli stessi imprenditori. La lotta senza quartiere per una Pisa più pulita non può essere distinta dall’impegno in direzione di una Pisa più sicura. Microcriminalità, rapine, spaccio, abusivismo commerciale, vendita illegale di alcolici sono tutti fenomeni che danneggiano pesantemente il tessuto urbano, commerciale e sociale della città. Continuare a scrivere ad Alfano rischia di risultare superfluo, perché la gravità della situazione di Pisa è ben presente al Ministero degli Interni”. Il direttore di ConfcommercioPisa si riferisce in particolare all’ultimo rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria ai danni di banche, farmacie, tabaccherie, uffici postali, stilato dall’Ossif, il centro di ricerca dell’Abi sulla Sicurezza Anticrimine, in collaborazione con il servizio analisi criminale del dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Da tale studio emerge che Pisa è risultata nel 2014 la settima provincia in Italia per Indice di Rischio Globale in tema di furti, con un dato quasi doppio rispetto alla media italiana. Addirittura terza provincia in Italia per i furti nelle farmacie (+46,2%), settima per quelli in banca con un incremento del 333%. “Sono dati shock – conclude Pieragnoli – per intervenire seriamente con nuovi uomini e mezzi non occorre davvero altro”.