Confesercenti ribadisce la ferma volontà di portare avanti il confronto con i sindacati, per arrivare ad un rinnovo contestuale dei contratti di terziario e turismo che però tenga conto del difficile scenario economico e dell’ancora grave situazione in cui versano gran parte delle piccole e medie imprese dei due settori. Il nostro auspicio è di riuscire a definire entrambi i rinnovi contrattuali entro l’estate. Nel frattempo per Confesercenti e per le imprese aderenti del settore terziario continuerà pertanto ad avere vigenza il contratto scaduto alla fine del 2013”. Questa la posizione di Confesercenti in merito al rinnovo del contratto del commercio e del turismo che l’associazione nazionale non ha ancora firmato. “Nonostante i timidi segnali di ripresa dell’economia, il mercato interno rimane sostanzialmente fermo.
La domanda è ancora del tutto insufficiente, mentre continua l’emorragia di imprese di piccole e medie dimensioni nei settori del commercio, dei servizi e della ristorazione. Si assiste inoltre ad una progressiva diminuzione del tasso di sopravvivenza delle attività: nel turismo, quasi 6 imprese su 10 scompaiono nei primi tre anni di vita, mentre nel commercio cessa prematuramente un’attività su due. Il rinnovo del contratto deve quindi tenere conto delle persistenti difficoltà e recepire le esigenze delle imprese con meno di 9 dipendenti, che garantiscono l’occupazione del 50% circa dei 6 milioni di lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi. Da qui i motivi principali che hanno determinato la diversa posizione rispetto a Confcommercio che ha invece deciso di firmato il rinnovo del contratto del commercio con un aggravio di costi per le Imprese di 85 euro mensili a dipendente a partire da Aprile di quest’anno.