E’ una delle più grandi figure mondiali sepolte a Pisa al pari di Arrigo VII, una delle donne più importanti d’Europa, con un dominio che andava dalla Lombardia all’Emilia e alla Toscana. La Società Storica Pisana, il dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa e l’Archeoclub di Pisa le dedicano il convegno di studi “Beatrice e Matilde nella letteratura, nell’arte e nella storia” che si terrà dalle ore 16.00 del 18 e 20 aprile alla Gipsoteca di Arte Antica in piazza San Paolo all’Orto e si concluderà poi il 21 aprile alle 15.00 con un appuntamento nel Campo Santo monumentale.
Beatrice soggiornò a lungo a Pisa eleggendo la città dell’Arno come sede preferita da cui governare la sua marca, qui finì i suoi giorni il 18 aprile 1076 e fu sepolta davanti alla cattedrale, in un sarcofago della fine del II secolo raffigurante il mito di Fedra e Ippolito, ora conservato nel Campo Santo.
“Alla morte della madre – spiega il professore Fabrizio Franceschini dell’Ateneo pisano – Matilde fece una cospicua donazione per il Duomo allora in costruzione legando il lascito all’istituzione di una festività che si svolgeva proprio il 18 aprile, una ricorrenza della Pisa repubblicana di cui non è però rimasta traccia dopo che la memoria cittadina viene di fatto riplasmata con il dominio fiorentino”.
Il convegno di studio ha dunque anche lo scopo di far conoscere alla città una donna che la cui figura si muove fra storia, mito e leggende, basti pensare, ad esempio, che Francesco da Buti nel suo commentario alla Commedia la identifica persino con la Beatrice di Dante. A illustrare la figura di Beatrice nella tre giorni a lei dedicata saranno i professori dell’Università di Pisa Fabrizio Franceschini, Mauro Ronzani, Gigetta Dalli Regoli, Maria Luisa Ceccarelli Lemut e Marco Collareta con, a chiusura di tutto il ciclo, una lettura di brani dalla Vita Mathildis di Donizone interpretata da Federico Meini.