Si parte venerdì 1° aprile con la prima tappa in Toscana del “ANCHE LE SCIMMIE VANNO IN TOUR 2022”, quindi sabato 2 ecco il concerto del trio con looping dal vivo che celebra l’epopea dei popoli Migranti del Mediterraneo
VENERDÌ 1° APRILE. Il primo disco da solista non si scorda mai. È un po’ come il primo amore, sentimento che Mobrici canta mettendosi a nudo in undici brandi raccolti in “Anche le scimmie cadono dagli alberi”, album che segna l’inizio di un nuovo percorso per l’ex frontman dei Canova, realtà di culto del panorama indie pop italiano, scioltasi nel 2020. Il titolo di questa opera prima è direttamente tratto da un antico proverbio giapponese che ha illuminato il cantautore di stanza a Milano. Uscito a fine 2021, adesso è il momento di portarlo in giro e così la tournée denominata “Anche le scimmie vanno in tour 2022” fa a Livorno la sua prima tappa in Toscana, venerdì 1° aprile (ore 22, biglietti su www.vivoconcerto.com) al The Cage. «Suonerò le canzoni che mi hanno cambiato la vita – dichiara Mobrici -, ovvero quelle che ho scritto dai Canova in poi. Mi accompagnerà una band di musicisti che ho scelto qualche mese fa. Sarà un live elettrico, da club, come si faceva una volta e come, d’altronde, ho iniziato io tanti anni fa. Si alterneranno molti momenti diversi e credo di aver fatto di tutto per accontentare un po’ chiunque, da me, ai musicisti, a chi verrà a sentirmi». “Nella vita ci è utile sapere che non dobbiamo essere perfetti per forza, che possiamo sbagliare, che non siamo infallibili”. Questa è la frase manifesto di un disco che parla anche di fragilità, dubbi, insicurezze e disavventure. Nato batterista, Mobrici passa ben presto a scrivere canzoni con una chitarra in mano all’età di 14 anni. Da sempre spirito libero, autoironico ed inguaribile romantico, sensibile ai temi ecologisti, Mobrici è un multiforme cantautore sempre in bilico tra canzone d’autore e pop. Le sue sono storie minime per amori grandi, senza fronzoli e tanto suggestive, così autobiografiche da essere di tutti.
SABATO 2 APRILE. Tre musicisti, due loop station, un concerto che sa di dance party. Sabato 2 aprile si ballerà al teatrino, trascinati dalla forza di un trio con looping dal vivo che fonde la forza di un’orchestra di fiati, l’elettronica e i ritmi e i canti del Maghreb. Ispirato dal ricordo della banda del padre di Marzouk, Fanfara Station celebra l’epopea dei popoli migranti del Mediterraneo, delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il medio oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe. Sul palco del The Cage (ore 22, ingresso a 10 euro con consumazione inclusa) saliranno Marzouk Mejri, Charles Ferris, Ghiaccioli e Branzini, ovvero i 3 membri della band, ma con loro ci saranno anche un sacco di strumenti: Dof, bendir, darbuka che si intrecciano con tromba, trombone, clarinetto, i tre fiati tunisini (nay, mizued e zocra) e gli strumenti elettronici quali Synths e Drum Machine. Quel che esce fuori, assieme alla voce di Marzouk, è un’esplosione di suoni tutta da scoprire. Nell’ottobre 2021 è uscito il nuovo singolo NAGRAN, prima anticipazione del prossimo lavoro discografico di Fanfara Station, che nel 2019 ha vinto il prestigioso premio “Andrea Parodi”, definito come il più importante contest europeo riservato alla world music. Ma non solo, nel pedigree di questo trio ci sono anche le presenze sui palchi di Sziget 2019, Womex 2020, Global Toronto 2021, Global Music Match 2021. Non è poco e conferma la validità di un percorso sbocciato dalla mente di tre artisti non indifferenti. Marzouk Mejri è un cantautore e musicista tunisino, considerato uno dei più grandi percussionisti residenti in Italia, dove vive da quasi vent’anni e, parallelamente al lavoro di musicista, è leader di un presidio Slow Food a Tebourba (in Tunisia), dove aiuta a sostenere un tradizionale cous cous di grano antico lavorato a mano. Charles Ferris, californiano di San Francisco, è un trombettista ed etnomusicologo, in Italia dal 2006 e arrivato a Napoli come borsista Fulbright con una ricerca sulle tradizioni e i canti della Campania. Ghiaccioli e Branzini negli anni ha affinato quello che si può definire uno stile inconfondibile. Se la base è sempre la musica elettronica, le contaminazioni invece sono molteplici, con rimandi al blues, al jazz e alla musica folk. Negli ultimi anni ha composto diverse colonne sonore per spot televisivi, fashion show e per campagne pubblicitarie collaborando con brand internazionali quali Gucci, Levi’s, Guess e tanti altri. Non resta che vederli all’opera dal vivo, sabato 2 aprile al teatrino (dove la serata proseguirà poi con il Cage Night Party targato My Generation), tutti insieme sui binari di Fanfara Station.