Stipendi pubblici – dichiarano delegati e lavoratori indipendenti in un loro comunicato – in caduta libera. E le 85 euro si annunciano senza copertura finanziaria. Per vincere il referendum , Renzi le ha provato di tutto dimostrandosi un abile demagogo e venditore di promesse. Ora si contano i noccioli come dice un proverbio toscano e cominciamo a capire che la sottoscrizione dei contratti pubblici è un percorso pieno di ostacoli e prevede numerose merci di scambio (silenzio sui decreti Madia , normative nuove e svantaggiose in materia di permessi e malattia) oltre al bluff di una cifra che risulta ancora priva di copertura finanziaria. Il Governo Gentiloni ora si trova a un bivio e deve trovare le risorse per garantire gli 85 euro di aumenti medi promessi, accelerare l’iter per l’approvazione del nuovo decreto per il pubblico impiego. Il dossier dalla Ragioneria generale dello Stato con il nuovo conto annuale del personale ricorda che in Italia dal 2009 ci sono 3 milioni di lavoratori\trici con gli stipendi bloccati, in questi anni la perdita è stata almeno del 6,2%.