La delicata questione della fabbrica livornese “Drass Galeazzi” è al centro di un botta e risposta tra il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e l’assessore regionale alle Attività produttive Gianfranco Simoncini.
Questa la risposta del sindaco alle affermazioni dell’assessore:
“Caro Gianfranco, mi spiace comunicarti come la tua risposta sia deludente, e non solamente per la città di Livorno. La Regione Toscana ha il triste primato di ospitare ormai tre aree di crisi complessa tra Massa, Piombino ed ultima Livorno; tristemente tutte e tre localizzate sull’area della costa toscana. Solamente un caso?
Nel Decreto Sblocca Italia dello scorso anno, relativamente agli interventi nella nostra regione, non c’era traccia di salmastro: si era infatti puntato sulla pista della Peretola (mentre si cedevano le quote SAT del Galilei a privati), sul potenziamento del sistema tramviario fiorentino ed infine sul tracciato ferroviario Lucca – Pistoia. Nelle prime riunioni dell’accordo di crisi complessa, alle richieste del Presidente Rossi di inserire la trasformazione del corridoio tirrenico in autostrada, replicai che serviva semmai maggiore attenzione, da parte di RFI e del governo, perché la linea Livorno-Grosseto-Civitavecchia non perdesse ulteriori corse, passeggeri e volumi di traffico.
Da anni Governo e Regione hanno puntato sulla dorsale appenninica Milano-Firenze-Roma; ne è la prova l’eliminazione di tutti gli intercity e di molte frecce bianche dalla tratta costiera. Scelte che contribuiscono a rendere, sempre di più, la costa tirrenica zona depressa. RFI sta procedendo ad eliminare i passaggio a livello cittadini per ridurre i costi di percorrenza e mettere in sicurezza in centri abitati; la realizzazione del sottopasso, che non è quindi un’infrastruttura comunale, ha portato a questa vertenza tra Drass Galeazzi e Rete Ferroviaria Italiana (alla quale il Comune di Livorno è estraneo). Di sicuro avere deciso di declassare la linea ferroviaria di costa in una tratta di serie B non agevola certo gli investimenti di questo genere. Trovo infine paradossale come troppo spesso le Istituzioni intervengano, nelle situazioni di crisi, quando siamo giunti al capezzale dell’azienda, quasi ad usare il defibrillatore quando il morto è ormai nella bara. Drass Galeazzi è una realtà invece viva e vegeta.
Il Comune non ha possibilità di intervenire finanziariamente su infrastrutture simili. Per questo ci siamo appellati alla Regione, perché crediamo che un vostro intervento contribuirebbe ad evitare di correre al MISE un’altra volta e piangere là lacrime di coccodrillo.
Filippo Nogarin