Pisa, mercoledì 18 settembre 2019 – Il Nucleo Antidegrado della Polizia Municipale ha arrestato nel pomeriggio di lunedì 16 settembre uno spacciatore in flagranza di reato. Questa mattina il Pubblico Ministero ha disposto il giudizio direttissimo, convalidando l’arresto. È stato poi chiesto e accettato il patteggiamento con la condanna a 2 anni di reclusione e duemila euro di multa, con sospensione condizionale della pena.
«Le attività del Nucleo Antidegrado, istituito nei mesi scorsi, unitamente a quelle dei diversi Nuclei Operativi della Polizia Municipale, stanno portando ottimi risultati nella lotta allo spaccio e alle attività criminose – dice l’assessore alla sicurezza Giovanna Bonanno – L’operazione eseguita ieri ha richiesto una serie di attività investigative complesse, condotte con grande professionalità, competenza e determinazione da parte degli agenti a cui va chiaramente il mio ringraziamento. Risultato decisamente positivo che conferma pienamente il nostro impegno in termini di sicurezza».
Nel primo pomeriggio di lunedì scorso, infatti, gli agenti che stavano seguendo il soggetto, di nazionalità tunisina, già dalla Stazione centrale, sono riusciti a sorprenderlo nell’atto di cedere sostanze stupefacenti in cambio di denaro in Lungarno Fibonacci.
Alla vista degli agenti, il tunisino provava a darsi alla fuga, gettando nella golena dell’Arno un involucro contenente cocaina, successivamente recuperata. Al momento dell’arresto l’uomo ha fornito informazioni fuorvianti in merito al proprio domicilio, ma gli agenti, che già da tempo stavano svolgendo attività investigativa nei suoi confronti e avevano individuato la strada dove risiedeva, hanno preso il suo mazzo di chiavi e hanno provato ad aprire tutti i portoni della strada individuata, fino ad arrivare a scoprire l’appartamento giusto. Gli agenti hanno quindi proceduto alla perquisizione dell’abitazione, dove è stata rinvenuta cocaina (g. 19,1), ottomila euro in contanti e numerosi Smartphone, due Pc portatili, una videocamera e una macchina fotografica, probabilmente provento di furti, considerati i precedenti dell’arrestato.