Pisa, giovedì 9 gennaio 2020 – Sulla vicenda dell’edicola rimossa in Borgo Stretto, è intervenuto con una sua dichiarazione il Sindaco di Pisa Michele Conti: “Sulla vicenda dell’edicola rimossa sono stati spesi fiumi di parole; io ho ascoltato tutti e letto senza intervenire. Quello che penso a riguardo lo sanno benissimo i ragazzi di Libera, con cui avevo parlato direttamente all’esterno dell’Aula Magna della Sapienza in occasione della visita di Don Ciotti, nel maggio scorso. Quell’edicola chiusa da quasi due anni in una delle strade principali del centro storico non onorava certo l’impegno antimafia della città di Pisa. Se era un simbolo, era senza dubbio diventato un simbolo negativo, di negligenza, trascuratezza e sciatteria, sia dal punto di vista estetico che, idealmente, da quello dell’impegno civile per la legalità. E non bastava, per migliorarla o riabilitarla, una visita di don Ciotti e qualche cartello in italiano e in inglese né riempirla di lettere di bambini portati lì una volta sola. È mia opinione che la lotta contro le mafie e per la legalità hanno bisogno di nutrirsi di esempi positivi, anche simbolici purché siano concreti e gestiti in maniera virtuosa., il che richiede passione civica, impegno quotidiano e sacrificio. Prima della rimozione del 2 gennaio scorso attuata dagli uffici comunali nessuno si era fatto avanti con una seria proposta di gestione; mentre dopo in molti si sono stracciati le vesti.”
“Non posso poi non evidenziare – conclude Conti – come in questa vicenda non siano mancati soloni e sciacalli che, per interessi di bassa politica o semplicemente per il famoso quarto d’ora di visibilità, si sono messi a capo di proteste molto poco partecipate o offerti di ospitare l’edicola in Comuni rurali limitrofi. Per mesi ho aspettato una proposta concreta di rilancio del progetto antimafia, ma niente è pervenuto sul mio tavolo: spero che i ragazzi di Libera ne porteranno una all’incontro che mi hanno chiesto e che avverrà nella prossima settimana; a loro restituirò le tante letterine che con cura sono state conservate dopo la rimozione dell’edicola e non distrutte come qualcuno denunciava; con loro, con l’Università e con tutti quelli che ci vorranno stare, mi auguro si possa intraprendere un percorso condiviso per un progetto di lunga durata che finalmente porti la cultura della legalità e dell’antimafia nelle scuole, fra la gente. Senza assurde polemiche e con molto buon senso.”