Pisa, sabato 4 gennaio 2020 – “Ho visto di recente il film “il traditore”. Nel film, mentre Buscetta viene scortato all’aula bunker c’è una manifestazione con questo slogan “viva la mafia che ci dà lavoro”. Cosi si legge in un comunicato di Olivia Picchi del gruppo consiliare PD, che prosegue: “Mi ha ricordato le parole del fratello di Peppino Impastato. Ho avuto la fortuna di conoscere lui e la madre tanti anni fa quando partii insieme a Libera – Pisa per portare mezzi e risorse a una cooperativa di Cinisi, vittima di ritorsioni, che gestiva un terreno confiscato alla mafia. Giovanni mi disse: “togliere i beni alla mafia e tramite essi dar lavoro ai giovani è l’unico modo di toglierle ossigeno”. Felicia (la madre) annuiva silenziosa e allo stesso tempo “ferma”.
In ottobre a Firenze Giuseppe Governale direttore della Direzione Investigativa Antimafia ha annunciato ai cronisti: “In Toscana c’è un rischio di infiltrazioni mafiose e noi siamo qui per sensibilizzare”.
Ecco perchè i simboli sono importanti: perchè stanno lì da monito e come spunto di riflessione. Sono questioni delicate ma come è possibile aprire una discussione seria su un tema del genere quando il parlamentare (e sottolineo parlamentare) della Lega Ziello definisce l’edicola come “una carcassa di ferro degradata che ostruisce il passaggio”.
Non era forse possibile rilanciare e provare a fare un intervento che ne valorizzasse il significato? Evidentemente no, non sta nelle corde della Lega. D’altronde nel Dup e nel bilancio appena approvato da Conti & C. non ci sono previsioni di azioni sul tema e hanno bocciato gli emendamenti presentati da me e dal capogruppo Pizzanelli che prevedevano investimenti nel settore cultura, legalità, diritti. L’incontro fra i ragazzi di Libera e i capogruppo in occasione della laurea honoris causa che l’Unipi ha conferito a Don Ciotti si è svolto solo per le pressioni della minoranza.
Su iniziativa di Francesco Auletta presenteremo come minoranze la richiesta di discussione in Consiglio Comunale e insieme alla consigliera Scognamiglio porteremo la discussione anche nelle commissioni deputate.
Il tema è troppo grande per lasciare cadere “la mafia uccide…il silenzio pure” recita lo striscione degli Studenti contro le Mafie. Ecco l’importanza dei simboli, ecco la necessità di parlarne e non abbassare la guardia. Rimuovendo l’edicola si ha il risultato di dire a Pisa che l’infiltrazione mafiosa non esiste, che è stata un brutta parentesi e che adesso è tutto a posto. Si cerca di far dimenticare in nome del decoro o di altri interessi e su questo noi non ci stiamo.
Ziello dovrebbe spiegarlo a Falcone e Borsellino, al generale Dalla Chiesa, a Piersanti Mattarella, ad Ambrosoli…e ai tanti Mario, Francesca, Giuseppe….un elenco infinito di persone che hanno pagato con la vita il non girarsi dall’altra parte. Tutta questa gente per non “spostare un’edicola” ha dato la vita; la vita per uno Stato ed un mondo più giusto.”