Pisa – Nella serata del 4 giugno alle Officine Garibaldi si è svolto il confronto tra candidati Sindaco organizzato dalla Associazione Amici del Gioco del Ponte nel quale si è dibattuto sul presente e sul futuro delle manifestazioni storiche pisane. Diverse le domande rivolte ai candidati, dal Gioco del Ponte alla Luminara, passando per il Capodanno pisano. Raffaele Latrofa ha le idee molto chiare in merito, per tornare a valorizzare questi aspetti importantissimi della nostra città.
Interrogato sulla annosa questione dei costumi, Latrofa ha chiarito: “Questo è un aspetto nodale. In questi cinque anni di amministrazione ho avuto la fortuna di andare a visitare i capannoni di Ospedaletto e di vedere anche lo stato preoccupante in cui versano i costumi. Sono state fatte diverse interrogazioni in merito, per capire la situazione. Ci sono dei costumi ridotti in condizioni vergognose. Spesso non vengono neppure lavati, oppure lavati all’ultimo dopo un anno di sporcizia. Siamo stati messi a conoscenza anche che si è dovuti andare a noleggiarli da Firenze. Tutto questo non dovrà più accadere. Per dimostrare che il Gioco del Ponte è una priorità, per smetterla di affittare i costumi dai fiorentini o mettere a rischio l’uscita dei figuranti, ci si deve prendere come responsabilità di investire nel bilancio comunale. Pensiamo che sia opportuno fare anche una mostra permanente di tutti quei costumi che non possono uscire più. Ci sono addirittura macchinari che sono stati interdetti per lucidare le armature. Tutto questo è inconcepibile. Investiamo nel Gioco del Ponte e nei suoi costumi”.
Sul fatto che il Gioco del Ponte nel tempo ha visto un grosso calo del pubblico, un progressivo calo dell’interesse Latrofa precisa: “Nel nostro programma elettorale c’è una proposta che lega tanti temi, creare il brand Pisa. Vuol dire ridare una immagine diversa della realtà pisana in campo nazionale e internazionale. All’interno di questa creazione inseriamo alcuni punti fondamentali come le manifestazioni storiche. Dobbiamo ripartire da questo, pensare in grande. A livello organizzativo interno invece bisogna aumentare il flusso di eventi dedicati durante l’anno coinvolgendo quelle realtà organizzate e associazioni che diffondono la cultura del Gioco più attivamente in maniera ufficiale, come non è stato fatto finora. Ad esempio c’è chi sta promuovendo il Gioco nelle scuole, ma il Comune non fa niente per aiutarli. Noi vogliamo valorizzare questo lavoro e non lasciare sole quelle persone che lavorano dietro le quinte senza l’aiuto del Comune. Bisogna dunque aprire la città a iniziative che durano tutto l’anno con un calendario strutturato e una programmazione con 12 mesi di eventi. La vera sfida è arrivare a chi oggi il gioco non arriva più, coinvolgere i pisani perché va detto, negli ultimi anni il gioco ha smesso di crescere.”
Anche sulla Luminara Latrofa interviene in maniera decisa: “L’ho già detto in altre occasioni pubbliche. La Luminara nasce come evento religioso, come processione. La cosa più poetica, durante la sfilata sull’Arno delle spoglie di San Ranieri, era l’atmosfera spettrale e silenziosa con il tremolio dei lumini visibili a occhio nudo. Bisogna smetterla con questa sorta di sagra paesana, con le luci stroboscopiche. È stata uccisa questa parte storica della città, ormai la Luminara è solo avanspettacolo. Dobbiamo tornare alle origini.”