Pisa, 15 ottobre 2020 – Con una tesi discussa a distanza in cui ha analizzato due diverse tipologie di protesi uditiva impiantabile, si è laureato in Ingegneria biomedica all’Università di Pisa Eliseo Angelo Salotta, studente sordo che ha seguito il suo percorso di studi con grande determinazione e passione. Ventisei anni, originario di Enna, Eliseo parla un ottimo italiano e interagisce seguendo il labiale. Vincitore di borsa di studio e di posto alloggio, ha abitato nella residenza universitaria del “Nettuno” e nel 2018 ha svolto un periodo di Erasmus a Siviglia.
Nei suoi anni universitari Eliseo è stato seguito dall’USID, l’Ufficio Servizi per l’Integrazione di studenti con disabilità dell’Università di Pisa, prevalentemente mediante l’affiancamento di studenti part-time che lo hanno aiutato nella frequenza delle lezioni prendendo appunti per lui. Ha svolto anche il lavoro part-time con l’USID, svolgendo attività di trasformazione testi in formato accessibile per altri studenti con disabilità, dimostrando grande spirito di autonomia e di generosità. “È sempre una gioia accompagnare nel percorso universitario studenti come Eliseo che con la loro positività, entusiasmo e gratitudine rappresentano un continuo stimolo per rendere il nostro ateneo sempre più accogliente e inclusivo per tutti – ha commentato il professor Luca Fanucci, delegato del rettore all’integrazione degli studenti e del personale con disabilità e DSA.
La sua tesi, dal titolo “Studio e analisi comparativa di impianti cocleari e protesi a conduzione ossea” è stata discussa con il professor Giovanni Vozzi, che commenta così il risultato raggiunto da Eliseo: “Mi ha colpito che lo studente Salotta abbia discusso una tesi su due diverse tipologie di protesi uditive impiantabili mostrandone i vantaggi e i limiti di ognuna di esse e proponendo delle possibili migliorie, visto il suo deficit uditivo. In realtà, però è da notare che la peculiarità del corso di Laurea triennale in Ingegneria Biomedica è quella di fornire agli studenti gli strumenti necessari per progettare e sviluppare nuovi dispositivi biomedicali che possano migliorare lo stile e la qualità di vita del prossimo. La cosa che mi ha profondamente toccato della discussione del lavoro di tesi di Salotta è stata la frase finale della sua presentazione, dove ha fatto notare come ad oggi gli occhiali sono dei dispositivi biomedicali che correggono il deficit visivo ma ormai non vengono più percepiti come tali dal paziente stesso e dalla società, anzi sono diventati spesso degli oggetti di moda. E basandosi su questa considerazione Salotta si augura che in futuro la stessa cosa possa accadere per le protesi uditive, cioè che non vengano più percepite dal paziente e dalla società come dispositivi ”speciali” ma dispositivi di uso comune”.
Con parole di incoraggiamento per tutti i ragazzi affetti da sordità, Eliseo commenta il risultato raggiunto: “Non siamo noi a scegliere come dobbiamo nascere o come vorremmo essere. La natura impone le sue leggi e noi dobbiamo rispettarle ma la natura stessa ci insegna come reagire di fronte agli ostacoli e come poterli superare. Pensiamo per un attimo ad un esile filo d’erba che cresce in mezzo all’asfalto. Come ha potuto superare, per raggiungere la luce, questo ammasso di pece dura e resistente!?
Ogni tipo di handicap si trascina dietro qualche rinuncia, momenti di scoraggiamento, di delusioni, di sacrifici ma nello stesso tempo, come dicevo prima, la natura stessa ci spinge a saper governare tutto quanto imponendoci la lotta per la rivincita in questo gioco della vita. Lo studio, nel caso di handicap di natura neurosensoriale, diventa un ostacolo non indifferente, tant’è che molti giovani studenti si ritirano dopo la scuola dell’obbligo.
Il mio, vuole essere un monito di incoraggiamento per tutti coloro che sono affetti da sordità, ad andare avanti con tenacia perché se c’è buona volontà non c’è ostacolo. Presso l’Università di Pisa ho trovato, grazie ai servizi dell’USID, grande sostegno negli studi con un ottimo servizio di tutoraggio oltre che sensibilità e disponibilità.
Lo scorso 9 ottobre ho conseguito la laurea in Ingegneria biomedica, ce l’ho fatta! L’esile filo d’erba che oltrepassa l’asfalto. Possiamo farcela a realizzare i nostri progetti di vita, coraggio, io non voglio fermarmi!”.