Ferrante (Pd): “Bene che si apra un dibattito sui progetti strategici”.
Servono ambizione e visione per cambiare passo.”
Pisa, 22 gennaio 2022 – “Il fatto che a Pisa gran parte delle opere importanti realizzate o finanziate appartengano alla progettazione e alla programmazione delle amministrazioni precedenti non è un argomento di propaganda, ma una pacifica constatazione.” Così si legge in un comunicato di A. Ferrante (PD), che prosegue: “È una cosa naturale, perché nessuna
amministrazione può realizzare opere in tempi immediati. Vale per
l’edilizia residenziale pubblica, per il progetto “Binario 14” e per
quelli legati ai PIUSS, dalle lastricature alle mura, per il ponte di
Riglione, i parchi di via Battisti-via Bixio, della Cittadella, di
Cisanello.
Non lo diciamo per sminuire o per rivendicare. Quanto fatto dalle giunte
di centrosinistra è ben visibile. La crescita del Galilei all’epoca
della gestione pubblica, lo sviluppo del nuovo ospedale, i quasi 450
milioni di opere finanziate dal bilancio comunale. Fatte nonostante le
restrizioni del patto di stabilità interno, superate dalle leggi solo
dal 2019 con una svolta di cui l’attuale amministrazione ha potuto
approfittare – e ha fatto bene – perché ereditava un bilancio super-
sano. Che non deve ora essere scassato con un eccesso di indebitamento.
Il punto è ricondurre la riflessione sul futuro di Pisa su un terreno di
realismo e di consapevolezza. Noi sappiamo bene – ci siamo passati nel
2018 – che non basta realizzare, progettare o finanziare opere pubbliche
perché una coalizione poi vinca le elezioni. Per questo, senza alcun
fatalismo, è utile una discussione franca sulle prospettive della nostra
città in vista del passaggio decisivo del voto del 2023. Ci sembra più
che legittimo chiedersi se siamo rimasti al passo nella capacità
progettuale e se Pisa ha prodotto proposte capaci di tracciare una rotta
duratura nel tempo. Si è aperto un confronto d’opinioni, anche
autorevoli, non eludibile con la propaganda.
Come sono posizionate oggi Pisa e la Costa nei grandi progetti
strategici? Il PNRR ha liberato risorse enormi, mai viste prima e
difficilmente ripetibili in futuro. Ci si può accontentare dei risultati
avuti, comparati a quanto ottenuto da altri? Non ne siamo convinti, e
non solo noi.
Fra le occasioni finora mancate la più grande e grave è quella degli
ingenti fondi per le infrastrutture, su cui serve uno scatto in avanti,
che coinvolga le istituzioni a tutti i livelli, compresi quello
regionale e nazionale, per cui intendiamo prendere un’iniziativa e per
cui riteniamo insufficiente la spinta prodotta finora. Pensiamo ad
esempio al potenziamento dei collegamenti ferroviari
Livorno-Pisa-Firenze e alla mobilità urbana e metropolitana. È rimasto
al palo il quadruplicamento della linea che connette la Costa con
Firenze e con l’alta velocità, che pure è fra gli intenti regionali fin
dal 2016. Un danno enorme, perché si tratta di un investimento
necessario per spostarsi da Pisa al capoluogo regionale in mezz’ora, con
collegamenti ad alta frequenza, agganciando la prima dorsale
infrastrutturale nazionale. Una dotazione che varrebbe una maggiore
crescita economica di diversi punti percentuali all’anno, come avviene
nei territori già connessi. Cioè più lavoro, più reddito, più servizi,
minore sovraccarico della Fi-Pi-Li e maggiore competitività
dell’aeroporto e del porto di Livorno, che rischiano di trovare nella
strozzatura ferroviaria un freno allo sviluppo.
L’opera consentirebbe anche maggiore capacità di trasporto locale,
incentivabile da nuove possibilità di interscambio (stazioni, parcheggi,
busvie, linee tramviarie) e da politiche coerenti e sostenibili di
governo del territorio (dislocazione delle funzioni e dei servizi).
L’opportunità per un nuovo disegno, non occasionale e non speculatorio.
Ben diverso dal Piano Strutturale che la destra propone, pesante nel
consumo di suolo quanto modesto nelle ambizioni e angusto nella portata.
Ci sarebbero altri esempi ugualmente rilevanti. Una comunità che pensa
seriamente al suo futuro deve discutere soprattutto di questi temi e il
compito della politica e dell’informazione è animare questa discussione.
Per questo ne salutiamo con favore l’avvio: noi siamo pronti a dire la
nostra e a partecipare al confronto, partendo da un dialogo con la città
e con le sue forze vive, dai bisogni e dalle aspirazioni del territorio,
dalle sensibilità e dalle competenze che Pisa esprime. Per questo
avvieremo un lavoro fin dalle prossime settimane, chiamando a
parteciparvi tutti coloro che hanno a cuore l’avvenire ella nostra
città.”