Il candidato al Senato nei collegi uninominale e plurinominale Paolo Fontanelli, intervenuto all’iniziativa “Lavoro e dignità”, dove si è parlato di diritti dei lavoratori, non usa mezzi termini sulla vicenda dell’azienda dell’indotto Piaggio. Si è tenuta al Sete sòis sete luas l’iniziativa dal titolo “Lavoro e dignità”, introdotta da Andrea Califano dottorando della Scuola Sant’Anna, che ha visto la partecipazione di Giovanni Paglia, già deputato di Sinistra Italiana e candidato LeU in Emilia, la senatrice uscente Maria Grazia Gatti e il candidato di Liberi e Uguli al Senato, nei collegi uninominale e plurinominale, Paolo Fontanelli. In sala presente anche una rappresentanza dei lavoratori Tmm.
«Servono politiche redistributive della ricchezza, partendo soprattutto dal lavoro e dal rilancio dell’occupazione – sostiene il candidato Fontanelli – e da abbattimento radicale di quelle diseguaglianze che hanno generato la crisi: il precariato, i salari troppo bassi, la distruzione dei diritti base dei lavoratori con provvedimenti come il Jobs act e l’abolizione dell’Articolo 18 contro i quali mi sono speso alla Camera. Provvedimenti che hanno generato comportanti padronali e prepotenti da parte di alcune aziende, basti vedere la sigillatura dei cancelli della Tmm per non fare entrare i lavoratori». E’ con un attacco forte alla qualità del lavoro con cui dobbiamo fare i conti. E anche per questo nasce “Liberi e Uguali con Pietro Grasso”: serve un blocco sociale di riferimento, anche dopo le elezioni del 4 marzo. Lo facciamo con candidati che sono molto rappresentativi del nostro territorio».
«Non è possibile che dai dati Inps venga fuori che su 100 contatti 90 sono precari – prosegue –, serve un diritto al lavoro che salvaguardi e tuteli i lavoratori. E dobbiamo investire sui nostri giovani dando più apertura al diritto allo studio. Qui la proposta di abolire le tasse universitarie non è uno slogan, ma l’idea di migliorare un sistema che vede una tassazione troppo alta per le classi più povere e la classe media dove famiglie si impoveriscono per mantenere lo studio ai figli. Usiamo la fiscalità corrente per investire sull’università, lo Stato deve farsi carico di investire sui suoi giovani, sulla formazione, sulla capacità di innovazione del nostro Paese, che deve investire su questo e la sua grande creatività. Dobbiamo investire di più in università e ricerca».
Anche Maria Grazia Gatti ha sottolineato come «le rivoluzioni industriali non sono mai state una “sala da ballo” per i lavoratori, la sicurezza del lavoro e sul lavoro sono come la democrazia: richiedono impegno e investimenti coraggiosi». Giovanni Paglia infine si è soffermato sul programma di Liberi e Uguali: «un testo valido che abbiamo costruito pensandolo insieme agli attori della vita sociale del nostro Paese e questo ci dà forte convinzione del nostro impegno, perché mettiamo al centro le persone come unica via di cambiamento, nel senso gramsciano del termine».