Il suo nome è Schildia santi-luxurii ed è dedicato al santo protettore Tenuta di San Rossore. Proprio qui è infatti avvenuto l’interessante ritrovamento, nel Parco Naturale. La Tenuta di San Rossore (4800 ha di superficie) è il più rilevante ambiente naturale all’interno del Parco. La vegetazione spontanea si differenzia a seconda delle zone: nei “tomboli” si caratterizza come submediterranea con la leccetta-pineta, nelle “lame” come bosco meso-igrofilo di caducifoglie tipiche delle originarie foreste. Lungo tutta la linea di costa, tra le foci dei due fiumi, la Tenuta è delimitata verso il mare da alte dune. La scoperta ad opera dei micologi pisani Paolo Franchi e Mauro Marchetti, già autori di manuali specifici sull’argomento, risale alla fine del 2013 ai margini del viale del Gombo. Inizialmente hanno pensato ad un esemplare della famiglia dei “ramarioidi”. A seguito delle analisi genetiche invece si sono scoperte sostanziali differenze con la Schildia sancti-luxurii e così è stato creato un nuovo “genere”che contiene la nuova specie denominato Edwin Schild, dal nome del famoso micologo. La presenza del nuovo fungo nella Tenuta di San Rossore è piuttosto stabile come confermano gli studi del 2015 e va ad arricchire la grande biodiversità della Toscana e in particolare del Parco naturale Migliarino nel quale sono presenti 1400 specie di fungo.