Pisa, 23 maggio 2020 – Con il 2020, il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno ha ripreso le operazioni di monitoraggio e controllo delle specie aliene. Un’importante attività per la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi fluviali che il Consorzio ha portato avanti nel corso del progetto Life e che ora continua con il progetto post-Life realizzato con il contributo dello strumento finanziario LIFE dell’Unione Europea. Il progetto vede il CB4 impegnato, a fianco del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze, nel controllo delle specie aliene invasive per riqualificare gli habitat minacciati all’interno delle zone umide della Toscana settentrionale.
Il progetto ha interessato le aree del Lago di Sibolla, il Bosco di Chiusi e la Paduletta di Ramone e marginalmente l’area contigua del Padule di Fucecchio, aree di eccezionale importanza per la conservazione di specie vegetali e animali ormai in via di estinzione. Ambienti dal valore straordinario messi a rischio dal proliferare di alcune specie aliene invasive che hanno trovato condizioni climatiche ed ecologiche ideali alla loro diffusione, contribuendo alla degradazione degli habitat palustri originari e alla scomparsa di moltissime specie.
«Tutti gli interventi – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, Maurizio Ventavoli – sono stati effettuati nell’ottica di proteggere la biodiversità, un bene assoluto che va tutelato e difeso anche con interventi mirati. E ne abbiamo avuto riscontro anche da parte dei visitatori e dei cittadini della zona che da sempre vivono a stretto contatto con le zone umide del territorio, i quali hanno apprezzato il miglioramento dell’habitat».
Si è cercato di intervenire attraverso il controllo di due specie animali particolarmente problematiche e invasive: la nutria e il gambero rosso della Louisiana. Gli interventi sulla nutria, responsabile del deterioramento degli ambienti umidi e con forte impatto sul rischio idraulico (scava tane e tunnelsugli argini di fossi e canali), hanno portato alla cattura di 26 esemplari nella Paduletta di Ramone. Il controllo intensivo del gambero americano ne ha ridotto notevolmente la presenza, in particolare nel Sibolla: oltre 120 mila i gamberi catturati. Dopo l’attività di controllo del gambero sono comparse alcune specie di insetti non segnalate prima, la testuggine palustre europea e l’anguilla, sono inoltre aumentate le rane verdi. A questi interventi è stato associato il controllo dell’amorfa, una pianta che invade in maniera massiccia tutti gli ambienti palustri soggetti a ristagno idrico temporaneo. Il progetto ha dimostrato che la tecnica dello sfalcio, se ripetuta negli anni, consente di mantenerla sotto controllo.