Birkenau (Polonia), 21 gennaio 2019 – Sono oltre 550 gli studenti (tra questi sessanta universitari) e circa sessanta i docenti, provenienti da tutta la Toscana, che prendono parte all’edizione 2019 del Treno della Memoria promosso dalla Regione, sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica, a cui partecipa anche la vicepresidente Monica Barni. La fase preparatoria e organizzativa del Treno è affidata al Museo della deportazione. Gli studenti ricordano Lia Sara Millul una ragazza diciannovenne che morì ad Auschwitz stremata dalle sofferenze. Suo padre, Gino Millul, per anni ha cercato di capire chi l’avesse tradita. I ragazzi del Treno della Memoria hanno voluto ricordarla stamani a Birkenau durante la toccante cerimonia legata al progetto Un nome, una storia, una memoria proposto dal Museo della Deportazione e Resistenza, nel contesto dell’iniziativa della Regione che ha portato in questi giorni ad Auschwitz circa 40 studenti e cinque insegnanti provenienti da altrettanti istituti superiori del territorio di Pisa (Da Vinci-Fascetti, Matteotti, Santoni, Dini e Fermi di Pontedera).
Lia Sara Millul era nata a Pisa nel 1924, la sua famiglia si era poi trasferita Prato. La sua vicenda è stata ricostruita da Michele Di Sabato, storico pratese, che negli anni Ottanta è riuscito a rintracciare una sua carissima amica, Anna Dini. “Lia Sara era innamorata dell’arte, della poesia, della vita – scrive Di Sabato – Frequentava le magistrali quando i fascisti le proibirono di continuare gli studi e diplomarsi”. Era una ragazza sentimentale e colta che dovette adattarsi a lavorare come smollettatrice in un’azienda tessile. Qui conobbe il ragazzo di cui si sarebbe innamorata. Con l’amica Anna andava in visita a Firenze, frequentavano anche il tempio. Quando la situazione precipitò fu inserita nella rete di protezione messa in piedi dalla Chiesa fiorentina e dalla Delasem ebraica e messa al sicuro nel convento del Carmine, dove insieme alle suore vivevano donne e bambini ebrei. Qui la notte del 26 novembre 1943 fecero irruzione i nazifascisti. Furono ore di violenza bestiale. Donne e bambini, tra cui Sara, dopo aver fatto tappa a Verona saranno deportati. Nessuno si salverà. Per anni Gino Millul ha pianto la figlia senza mai sapere la verità sulla sua cattura, che fu il risultato di delazione seguita a un arresto.
È stato lo studente Andrea Jouini dell’Istituto Da Vinci-Fascetti a rinnovare la memoria di Lia Sara Millul, pronunciando il suo nome a Birkenau durante la cerimonia che ha concluso la visita al campo di sterminio. Con lui l’insegnante Maria Carmela Cafalpietro e i suoi compagni di classe Chiara Barsotti, Azzurra Chericoni, Dario Chiarugi, Estefania Freire, Pietro Giorgio, Jacopo Scaramelli, Andrea Sodini. “L’incontro con la Shoah è stato per noi, destabilizzante – commentano i ragazzi – Abbiamo compreso nella ricerca il nostro ruolo: non far morire il ricordo, tenere accesa la luce della speranza. Il viaggio rappresenta per noi il nostro diventare testimoni attivi, testimoni impegnati contro i pregiudizi, contro le pericolose derive che l’annullamento o anche solo l’affievolirsi della memoria di quei fatti comporta”.
Il progetto Un nome, una storia, una memoria costituisce una opportunità che viene offerta ai ragazzi per stabilire un rapporto più diretto e personale con la storia. “Prima di partire abbiamo consegnato ad ogni studente e studentessa il nome di una persona deportata ad Auschwitz da custodire e portare con sé in viaggio per poi pronunciarlo a voce alta davanti ad un microfono il 21 gennaio, al termine della visita guidata e prima della cerimonia davanti al memoriale di Auschwitz-Birkenau – spiegano Aurora Castellani e Camilla Brunelli, presidente e direttore della Fondazione Museo della deportazione che ha sede a Prato – Ogni storia individuale, dalla persecuzione alla deportazione e nella maggior parte dei casi fino alla morte, comprende già ogni aspetto della tragica storia dello sterminio nazista”.
Di seguito l’elenco delle scuole superiori, degli insegnanti e degli studenti del territorio di Pisa che in questi giorni prendono parte al Treno della memoria.
IIS Da Vinci Fascetti Pisa (nella foto) – Docente Maria Carmela Cafalpietro. Studenti: Andrea Sodini, Chiara Barsotti, Aracely Estefania, Freire Lescano, Andrea Jouini, Azzurra Chericoni, Jacopo Smaramelli, Pietro Giorgio, Dario Chiarugi.
IIS Santoni Pisa – Docente Virginia Mancini. Studenti: Vladimir Ascione, Glunia Baudino, Alice Conforti, Daniele Gentile, Sarah Gomes Guerra, Isabela Christine Istrate, Elena Volpi, Mario Zhupa.
Liceo scientifico Ulisse Dini – Docente Dario Danti. Studenti: Irene Piccaluga, Andromeda Pintus, Matilde Maria Giampieri, Andrea Ferrannini, Martina Grossi, Andrea Sicca, Irene Ciardi, Damiano Manzini, Caterina Di Pede.
ITCG Enrico Fermi Pontedera – Docente Leonardo Luongo. Studenti: Iari Orlandi, Vincenzo Caso, Gioele Guazzini, Simone Scateni, Samanta Hoxha, Alice Frediani Lisbeth Paola Molina Sanchez, Chiara Cerone.
IPPSAR Matteotti Pisa – Docente Simonetta Simone. Studenti: Eldi Mema, Jamal Oubamou, Mattia Cardosi, Irene Flosi, Noemi Pardini, Alessia Sauro, Irene Saviozzi, Gaia Pieri.