L’Università di Pisa e il Centro Servizi per il Volontariato della Toscana (Cesvot) collaboreranno nelle attività di volontariato, considerate di primaria importanza per lo sviluppo di competenze trasversali e per la crescita di una solida coscienza civile nelle giovani generazioni. Per questo hanno definito un Protocollo d’intesa quinquennale, che è stato firmato venerdì 12 gennaio a Palazzo alla Giornata dal rettore Paolo Mancarella e dal presidente dell’associazione, Federico Gelli. Nel rispetto dei propri ruoli e competenze, l’Ateneo pisano e Cesvot intendono istituire un sistema di relazioni territoriali che possa sensibilizzare i giovani alle tematiche del volontariato e stimolare una loro partecipazione attiva, consapevole e duratura alle attività promosse e portate avanti dalle organizzazioni di volontariato del territorio. In questo ambito i soggetti firmatari potranno sviluppare appositi progetti finalizzati a promuovere lo svolgimento di attività di volontariato da parte degli studenti universitari, per favorire lo sviluppo di competenze trasversali e il consolidamento di un sistema di relazioni comunitarie in una prospettiva di cittadinanza attiva. In particolare, l’Università si impegna a favorire il riconoscimento delle attività svolte dagli studenti iscritti ai corsi di laurea, laurea magistrale e a ciclo unico attraverso l’attribuzione di Crediti Formativi Universitari, fino a un massimo di 3, anche mediante lo svolgimento di appositi tirocini. Dal canto suo, Cesvot si impegna a veicolare e promuovere l’iniziativa presso le organizzazioni di volontariato del territorio provinciale, supportandole nell’ideazione e nello sviluppo di proposte coerenti e funzionali al raggiungimento degli obiettivi del progetto.
I partner potranno infine collaborare nella realizzazione di attività didattiche, formative e seminariali su temi inerenti il volontariato e la cittadinanza attiva, oltre che nello sviluppo di tematiche promosse dagli studenti in collaborazione con le organizzazioni di volontariato. “Il volontariato – ha commentato il rettore Paolo Mancarella – è una delle principali e più belle risorse a disposizione del nostro Paese e per le università rappresenta un patrimonio da valorizzare sia a livello di solidarietà che di formazione professionale. Il mondo universitario deve essere sempre più luogo di formazione aperto a coloro che vogliono impegnarsi per gli altri, di approfondimento e più in generale di apertura e scambio culturale. Per concretizzare questo accordo in azioni, a questa firma devono, però, seguire fatti. Per questo il nostro Ateneo premierà gli studenti che decideranno di impegnarsi riconoscendo loro crediti formativi ad hoc. Operare attivamente nel volontariato, infatti, rappresenta in sé un importante momento di formazione: formazione umana e sociale”.
“Dopo l’esperienza già avviata con l’Università di Siena – ha detto il presidente di Cesvot, Federico Gelli – anche l’Ateneo pisano riconosce la valenza formativa delle attività di volontariato. Ciò significa un importante passaggio culturale nella direzione di una società che si riconosce nei valori dell’inclusione sociale e della solidarietà. Questa scelta è stata confermata, nel 2015, dal legislatore che ha voluto rivolgere i percorsi di alternanza scuola lavoro, destinati alle scuole superiori, anche agli enti del Terzo settore. Ciò ha significato arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Cesvot, coerente con il suo mandato istituzionale, si rende disponibile a sensibilizzare e coordinare le associazioni del territorio pisano perché possano proporsi agli studenti universitari, farsi conoscere e accoglierli nel modo migliore. La provincia di Pisa è la terza in Toscana per numero di organizzazioni di Terzo settore. Sono 647 le associazioni di volontariato e di promozione sociale impegnate in tanti ambiti, dall’ambientale al culturale, dal sociale al sanitario alla protezione civile. Associazioni sempre più coinvolte in progetti con le scuole di vari ordini e grado e consapevoli dell’importanza dell’incontro con le nuove generazioni per portare entusiasmo e nuove competenze al loro interno”.