Ben 40,8 milioni di litri di acqua, equivalenti alla portata media dell’Arno per 6 minuti. Questa è la quantità d’acqua ad alta qualità che i 47 fontanelli di Acque SpA, il gestore idrico del Basso Valdarno, hanno erogato gratuitamente nel 2015. Il potenziale risparmio economico per le tasche dei cittadini è stato di quasi 8,6 milioni di euro (se si fosse acquistata acqua minerale in bottiglia dal costo medio di 0,21€). Questi i dati essenziali presentati da Giuseppe Sardu e Roberto Salvadori, rispettivamente presidente e responsabile dei Laboratori di Acque SpA, nel corso di una conferenza stampa che ha illustrato i risultati del progetto Acqua ad Alta Qualità nel 2015 e nei primi 7 anni di attività. Rispetto all’anno precedente si è registrato un ulteriore aumento dei consumi dell’8% a sostanziale parità di numero di impianti. In particolare, gli impianti che in provincia di Pisa hanno registrato l’utilizzo maggiore sono stati Pisanova (1.188 metri cubi), Forcoli (1.134), Pontedera-capoluogo (1.086), San Giuliano Terme (1.072) e Vicopisano (1.069). Da segnalare ci sono anche gli ultimi due impianti realizzati nell’area pisana ovvero quelli del Cep a Pisa e di Navacchio nel Comune di Cascina. L’erogazione media giornaliera di acqua ad alta qualità nel Basso Valdarno è stata di circa 112mila litri e si stima siano stati oltre 12.400 cittadini che giornalmente si recano presso i fontanelli. Del resto, come emerge dalla ultima customer satisfaction interna di Acque SpA, il 23,9% della popolazione si approvvigiona spesso o regolarmente all’acqua del fontanello: un dato in costante crescita. L’impatto ambientale di questo progetto ne spiega da solo l’importanza: grazie ai fontanelli è stato possibile evitare l’acquisto di oltre 27 milioni di bottiglie di plastica da 1,5 litri: se si pensa, infatti, che per realizzarne 30, è necessario 1 kg di plastica, si ricava che nel 2015 nel Basso Valdarno sono state risparmiate ben 898 tonnellate di plastica, l’emissione equivalente di 2.065 tonnellate di anidride carbonica e di svariate altre tonnellate di idrocarburi, ossidi di zolfo, azoto e monossido di carbonio, tutti prodotti nel processo di produzione e trasporto dell’acqua in bottiglia. A distanza di 7 anni, dal pieno avvio del progetto, si calcola che siano stati quasi 35 i milioni di euro risparmiati dalle famiglie grazie ai fontanelli, a fronte di un investimento di poco superiore ai 2 milioni di euro.