Venerdì 19 febbraio a Roma si chiuderà ufficialmente lo spettacolo “Grillo VS Grillo”, una grande vetrina per il Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa. Ultimo atto della tournée invernale di Beppe Grillo, iniziata a Milano a febbraio, e che ha visto sul palco FACE, robot umanoide compagno di palcoscenico del comico genovese insieme alla mano robotica ‘Softhand’, creata al Centro Piaggio e sviluppata da QBRobotics e alla maglia sensorizzata della Smartex, anch’esse utilizzate da Grillo per mostrare un pezzo di futuro.
Sul palco di Roma non c’è più FACE, è rientrata in anticipo a Pisa dopo la prima data romana a causa di difficoltà tecniche legate alla dimensione del palco: il Teatro Brancaccio è la location individuata dallo staff di Grillo dopo il cambio imposto dalla non agibilità della prima struttura individuata nella capitale. Il comico genovese si è visto costretto a eliminare l’umanoide perché le imponenti strutture montate sul palco per le proiezioni del suo ologramma non lasciavano spazio sufficiente a interagire con FACE, come invece era possibile nelle date milanesi.
“Face”, androide realizzato da un team di ricercatori del centro Piaggio guidati dal professor Danilo De Rossi, è stato studiato per interagire empaticamente con gli esseri umani attraverso una comunicazione non verbale, con espressioni facciali, sguardi e ammiccamenti, tutti intesi a stabilire un dialogo empatico. Il tutto grazie ad una complessa struttura del volto del robot che comprende 32 micromotori, posti tra l’epidermide e la struttura ossea, che, in modo analogo ai muscoli facciali, permettono di controllare ogni minimo movimento del viso e generare una enorme quantità di espressioni anche molto complesse. Data la natura artificiale e quindi semplificata del sistema, gli stati emotivi espressi dal robot sono più facilmente riconoscibili rispetto a quelli umani, cosa che rende “Face” particolarmente adatto all’interazione con persone in grado di interpretare un numero limitato di espressioni, come sono ad esempio i soggetti autistici.
Questi gioielli tecnologici hanno affiancato Grillo nel tentativo, di smarcarsi dalla politica e di tornare al suo primo amore, quello della denuncia sociale condita da un po’ di comicità. «Ma pensate un po’ – ha detto Grillo –. Mentre sono qui e parlo con voi, “Genoveffa”, così aveva soprannominato FACE, è in grado di studiarmi, farmi l’anamnesi immagazzinando tutti i dati e mi fa addirittura vedere cosa pensa di me attraverso alcune espressioni del volto. Ma dove arriveremo… sicuramente un esempio di “buona tecnologia”!
Grande soddisfazione, ovviamente, nel team del centro Piaggio e dell’Università di Pisa che ha seguito il progetto teatrale di Beppe Grillo in tutti questi mesi. A cominciare dal direttore dello stesso centro Piaggio Andrea Caiti e dall’ordinario di bioingegneria Danilo De Rossi, passando per Andrea Fornai, operatore culturale che lavora anche nel mondo della robotica, e gli ingegneri Lorenzo Cominelli e Roberto Garofalo, improvvisatisi per l’occasione aiuto-registi.