Pisa, lunedì 27 febbraio 2017 – Sull’uscita di Paolo Fontanelli dal Partito Democratico, è intervenuto, questa mattina, Ranieri Del Torto, Presidente del Consiglio Comunale nonché esponente di primo piano dello stesso Partito Democratico. “L’uscita dal Partito Democratico – scrive Del Torto, nella foto – da parte di Paolo Fontanelli e di altri esponenti locali che fa seguito all’analoga azione a livello nazionale, non può che provocare il rammarico in tutti coloro che hanno creduto nel progetto di una grande forza di centrosinistra che faccia del pluralismo e del confronto democratico interno il proprio elemento qualificante. Con tutti loro abbiamo condiviso tante battaglie e un programma di governo su cui gli elettori pisani ci hanno più volte premiato. In un partito è normale che ci possano essere idee e proposte diverse e che in base a queste si possano creare maggioranze e minoranze interne. Questo vale a maggior ragione per un partito che conta milioni di tesserati ed una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. Quello che deve contraddistinguere la dialettica interna è il metodo democratico. Ci sono delle regole , esistono degli statuti e dei regolamenti che tutti accettano, ed in base a questi è nelle regole del gioco tentare di modificare la linea politica. Nel PD questo è avvenuto più volte. Abbiamo sempre fatto congressi veri. Alcuni hanno vinto, altri no. Ha perso Franceschini, ha perso lo stesso Renzi, ha vinto Bersani, poi ha perso Cuperlo, e così via. Non si può dire che nel nostro partito non ci sia la possibilità di contendere la segreteria. Alla luce di tutto questo non capisco perché non si potesse anche questa volta portare avanti le proprie idee all’interno del PD. Chi ora è maggioranza è stato in minoranza e viceversa. Non si può rovesciare il tavolo quando non si danno i dadi. Io spero veramente che si possa continuare a dividerci ma solo sui contenuti; su questo le discussioni potranno essere veramente un arricchimento per tutti. Il partito cresce nello sforzo di fare sintesi; in ogni caso si deciderà con lo strumento democratico del voto ma tutti poi avranno l’onere di portare aventi le decisioni prese sapendo che c’è in gioco un valore di fondo più alto della singola decisione, se pur importante: I valori fondanti del partito. La stessa carta costituzionale affida ai partiti un ruolo fondamentale purché agiscano con metodo democratico ed è compito di tutti quelli che credono nel valore della politica agire sempre e comunque con profondo rispetto di ciò che democrazia significa. Cioè accettare anche che le idee e le proposte di altri possano in questo momento essere accolte più favorevolmente delle mie. Mi piacerebbe che si tornasse a parlare delle questioni di merito, ma partendo da una profonda riflessione sul metodo”.