Di seguito pubblichiamo intervento del PSI Federazione Livorno sulla riforma della scuola:
I socialisti livornesi da sempre ritengono che la Scuola pubblica rappresenti il primario interesse del paese per la crescita, per lo sviluppo e per le future generazioni.
Che il Governo Renzi, quindi, ponga la centralità della Scuola tra gli interventi prioritari del proprio programma e che intenda destinare all’istruzione nuove risorse, è un fatto nettamente in controtendenza con quanto realizzato dai Governi che lo hanno preceduto.
Tale valutazione non deve però tirare in inganno poiché, nel merito dei provvedimenti previsti dal DDL 2994 su “La Buona Scuola”, i socialisti livornesi denunciano una netta contraddizione tra le finalità espresse dalla stessa Ministra Giannini e le risorse messe a disposizione per la Scuola pubblica incluse quelle per il personale, per la messa in sicurezza e per la realizzazione di nuovi e più adeguati edifici scolastici, nonché i provvedimenti del DDL in materia di collegialità, reclutamento del personale e valutazione del merito.
“La Buona Scuola”, quella dell’Autonomia, non si realizza con la figura discrezionale e monocratica del Dirigente Scolastico come previsto dal L 2994 ma, pur mantenendo responsabilità di verifica e di controllo, il Dirigente scolastico deve rispondere della qualità e dei risultati conseguiti dal Piano dell’Offerta Formativa interagendo di concerto con gli organi collegiali assumendo il ruolo di facilitatore della partecipazione e della collaborazione tra le diverse figure scolastiche.
Tale assetto di governo della Scuola pubblica deve essere garante di tutti i soggetti singoli e/o collegiali che, con ruoli e responsabilità diverse, sono chiamati a realizzare “La Buona Scuola” incentivando il merito, investendo le risorse per l’arricchimento dell’offerta formativa rispetto ai programmi di base ministeriali e correlandosi, con apposite convenzioni, alle realtà istituzionali, sociali, economiche e del lavoro territoriali.
Sono questi i motivi per i quali i socialisti livornesi sostengono il principio secondo il quale tutto il personale incluso nelle graduatorie ad esaurimento, se non altro in virtù della valenza etimologica della parola (esaurire = consumare fino in fondo), ha diritto, nei tempi utili alla didattica e compatibili con le disponibilità finanziarie dello Stato e nel rispetto di quanto sentenziato dalla Corte europea, ad essere immesso nei ruoil con contratto a tempo indeterminato. Ciò può essere realizzato pianificando in un arco temporale predefinito l’esaurimento delle graduatorie cosiddette perché, successivamente, sia instaurare una sola procedura del reclutamento: il concorso pubblico articolato a livello regionale.
I socialisti livornesi ritengono che il sistema di reclutamento del personale fondato su questi presupposti possa essere garante per la definizione dell’Organico Funzionale di ogni singola istituzione scolastica rivedibile periodicamente (es. ogni tre anni, in base al tasso demografico della popolazione scolastica e in relazione all’aggiornamento del Piano dell’Offerta Formativa). Per tale motivo non può essere assoggettato ai limiti di spesa ma, tendenzialmente, deve corrispondere: al progetto didattico curricolare comprensivo del processo di nuova alfabetizzazione, al Piano dell’Offerta Formativa (POF) incluso l’arricchimento di progetti integrativi, al tasso fisiologico della media di assenze del personale nell’arco dell’ultimo triennio, al concorso di figure esterne per collaborazioni finalizzate al miglioramento del POF. In proposito la nuova alfabetizzazione, in considerazione delle nuove esigenze derivanti dalla liberalizzazione delle merci e dalla globalizzazione, deve prevedere la reintroduzione dell’Educazione civica e della Geografia.
Sulla sinergia Scuola-Lavoro tramite apposite Convenzioni, i socialisti livornesi ritengono che vadano assecondate tutte le esperienze positive che si potranno realizzare (stage formativi esterni su scelta volontaria dello studente durante i periodi nei quali sono sospese le attività didattiche; corsi di apprendimento interni alla scuola con esperti delle professioni e dei mestieri; ecc.) purché possano concorre alla valutazione finale dello studente e ne facilitino l’accesso al mondo del lavoro.
Nel merito della frequenza scolastica, a prescindere dalle scelte delle famiglie per la scuola dell’obbligo, i socialisti livornesi ritengono che l’attività didattica per le Scuole Secondarie Superiori sia più adeguata se articolata su sei giorni settimanali.
Certi che l’ambizione del progetto per “La Buona Scuola” sia di livello molto alto, i socialisti livornesi valutano essere sottostimate e non di poco le risorse che il Governo Renzi mette a disposizione per il raggiungimento delle finalità della Riforma che così, ancora una volta come da troppi anni ancora accade, rischia di irrigidirsi su posizioni ideologiche e non dare soluzioni adeguate alle future generazioni.