Il Teatro della Toscana annuncia la stagione 2022/2023 del Teatro Era di Pontedera confermando la sua volontà di radicarsi e di misurarsi nella stretta relazione che negli anni ha costruito con la Valdera: è una visione che ha per obiettivo la crescita culturale del territorio, oltre che sociale ed economica, che serva a costruire collettività tanto più forti quanto più consapevoli.
Le eccellenze del territorio collaborano a stretto contatto, in sinergia, con l’unico obiettivo di dare ciascuna il proprio contributo al benessere comune. In questo obiettivo si inscrive l’importante impegno del Comune di Pontedera che, sfruttando i fondi del PNRR, consente a oggi di comunicare che il Teatro Era sarà oggetto di un programma di lavori di manutenzione e riadeguamento che ne miglioreranno ulteriormente l’efficienza e la funzionalità, lavori pianificati in modo da non incidere sul calendario degli spettacoli. La definizione di un attento piano di gestione dello spazio è all’origine del lieve ritardo, rispetto al passato, con cui si presenta questa stagione.
Dunque, la linea strategica della Fondazione sul Teatro Era, nel quadro di un Teatro della Toscana inteso come Teatro d’Arte orientato ai giovani, con un’attenzione costante all’Europa, avendo nella Lingua Italiana la materia prima del suo agire, è quella di un vero e proprio “cantiere” teatrale, riconosciuto per la sua forte capacità di inclusione e di intessere relazioni. Questo è testimoniato dalle produzioni e coproduzioni che qui trovano il luogo di prima sperimentazione, allestimento e confronto con il pubblico, dopo intensi periodi di ricerca, di approfondimento e di prova, prima di tournée nazionali che toccano, insieme al Teatro Era, le altre sale della Fondazione, il Teatro della Pergola o il Teatro di Rifredi.
È il caso delle tre anteprime nazionali nella stagione in abbonamento, rappresentate da Daniele Finzi Pasca con Nuda, che apre la stagione il 29 e 30 novembre; da Stefano Massini con L’interpretazione dei sogni liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud; da Giuseppe Battiston con La valigia di Dovlatov diretta da Paola Rota. E poi è il caso di Michele Placido che riallestisce qui La bottega del caffè di Goldoni diretta da Paolo Valerio.
La Lingua Italiana nella stagione 2022/2023 del Teatro Era emerge con forza e convinzione, in un percorso che passa dalla traduzione di testi stranieri, testi rappresentati da grandi interpreti come Glauco Mauri e Roberto Sturno con Variazioni Enigmatiche di Eric-Emmanuel Schmitt; Elena Sofia Ricci che dirige Fedra di Seneca con Valentina Banci; Cesare Bocci e Galatea Ranzi con Il Figlio di Florian Zeller diretto da Piero Maccarinelli.
Incrociano innovativi linguaggi della scena, tra cinema, letteratura, nuove drammaturgie e originali rivisitazioni, con un’attenzione continua ai giovani, Paolo Genovese con la trasposizione teatrale del suo film Perfetti sconosciuti; Giuliana De Sio con La Signora del martedì di Massimo Carlotto; Leonardo Manzan, già vincitore dell’edizione Biennale College 2018-2019 della Biennale di Venezia, con Cirano deve morire daRostand.
Un cartellone, quindi, di spettacoli, produzioni e coproduzioni del Teatro della Toscana che, tra tradizione e innovazione, incontra ulteriori opportunità di avvicinamento del pubblico, con una proposta immaginata per una comunità di spettatori eterogenea e diversificata, moltiplicando le possibilità di incroci tra sguardi e proposte di qualità, facendo del Teatro Era il luogo riconosciuto di identità e riferimento della Valdera per il fare teatro, anche da prospettive inedite.
In questa piattaforma di pensiero, dialogo e confronto sempre più vitale e aperta, si inquadra a pieno titolo l’anteprima nazionale fuori abbonamento della stagione, il 16 novembre, rappresentata da La colonia diretta per la prima volta in italiano e nel nostro Paese da Beppe Navello, seconda tappa del Progetto Speciale del ministero della Cultura su Marivaux. Questa data segna anche la riapertura del Bar del Teatro Era, punto di incontro, di dialogo e di confronto tra gli spettatori prima e dopo gli spettacoli.
Quanto agli abbonamenti, le conferme della scorsa stagione sono in programma dal 7 al 15 novembre, i nuovi abbonamenti a turno fisso a 10 spettacoli andranno in vendita a partire dal 16 novembre.
Dal 29 novembre sarà inoltre acquistabile un abbonamento a 5 spettacoli, di cui 3 a turno fisso (L’interpretazione dei sogni, La valigia, Fedra) e 2 a scelta libera.
Nelle sere del 29 e 30 novembre, chi avrà acquistato un biglietto di Nuda potrà usufruire di uno sconto particolare sull’abbonamento a 5 spettacoli.
Teatro Era | Calendario Stagione 2022 – 2023
16 novembre
Anteprima Nazionale
Fuori Abbonamento
LA COLONIA
di Marivaux
regia Beppe Navello
29 > 30 novembre
NUDA
scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca
10 > 11 dicembre
Anteprima Nazionale
Stefano Massini in
L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud
musiche Enrico Fink
14 > 15 gennaio
Anteprima Nazionale
Giuseppe Battiston in
LA VALIGIA
di Sergej Dovlatov
regia Paola Rota
28 > 29 gennaio
Michele Placido in
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ
di Carlo Goldoni
regia Paolo Valerio
7 > 8 febbraio
Giuliana De Sio in
LA SIGNORA DEL MARTEDÌ
di Massimo Carlotto
regia Pierpaolo Sepe
21 > 22 febbraio
Glauco Mauri, Roberto Sturno in
VARIAZIONI ENIGMATICHE
di Eric-Emmanuel Schmitt
regia Matteo Tarasco
7 > 8 marzo 2023
IL FIGLIO
di Florian Zeller
traduzione e regia Piero Maccarinelli
con Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, Marta Gastini, Jacopo Angelini
18 > 19 marzo
CIRANO DEVE MORIRE
liberamente ispirato a Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
regia Leonardo Manzan
4 > 5 aprile
PERFETTI SCONOSCIUTI
uno spettacolo di Paolo Genovese
6 > 7 maggio
Valentina Banci, Francesca Mazza, Sergio Basile, Gabriele Anagni, Ilaria Genatiempo in
FEDRA
di Seneca
regia Elena Sofia Ricci
Teatro Era | Anteprima Stagione 2022 – 2023
16 novembre
Anteprima Nazionale
LA COLONIA
di Marivaux
traduzione Beppe Navello
con Daria Pascal Attolini, Marcella Favilla, Diego Casalis, Stefano Moretti, Fabrizio Martorelli, Maria Alberta Navello, Giuseppe Nitti
al pianoforte Alessandro Panatteri
scene e costumi Luigi Perego
musiche Germano Mazzocchetti
luci Orso Casprini
regia Beppe Navello
produzione Associazione Teatro Europeo in collaborazione con Teatro della Toscana
Dopo la Seconda sorpresa dell’amore, Beppe Navello dirige, per la prima volta in italiano e nel nostro Paese, La colonia di Marivaux, con la stessa giovane compagnia di attrici e attori. Uno spettacolo sulla rivolta delle donne che ci permette di ascoltare le parole di un classico a proposito della questione femminile.
È una commedia, forma teatrale che non si prende sul serio neanche quando finge di predicare, ma gioca con gli strumenti del buon teatro: personaggi e caratteri sanguigni, l’invenzione di un naufragio su un’isola deserta come pretesto per provare a riformare il mondo maschilista, musiche e canzoni che svariano nel cabaret.
Se il finale resta prudentemente senza esito rispetto alle speranze che ha generato durante tutto il tempo dell’azione, è inevitabile sentire che quella conclusione è provvisoria e prefigura un futuro diverso affidato alle generazioni che verranno: un appello che cade attraverso i secoli nel terreno fertile del nostro tempo dove il problema femminile continua ad essere argomento di lotta e di dibattito.
Teatro Era | Stagione 2022 – 2023
29 > 30 novembre
NUDA
scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca
con Melissa Vettore, Beatriz Sayad, Jess Gardolin, Micol Veglia, Francesco Lanciotti
musiche Maria Bonzanigo
scene Hugo Gargiulo
costumi Giovanna Buzzi
video Roberto Vitalini
direttore di produzione, co-designer luci Marzio Picchetti
scenografo associato Matteo Verlicchi
produzione Compagnia Finzi Pasca, Gli Ipocriti Melina Balsamo, Teatro della Toscana
Ispirata al suo omonimo romanzo, Nuda di Daniele Finzi Pasca è uno spettacolo denso di mistero e stupore, dove profondità e abissi sono in continuo dialogo con un mondo leggero e luminoso, fatto di piani che si sovrappongono e giocano tra loro. La potenza teatrale si sposa con una narrazione poetica dal sapore onirico, in assoluta armonia con il teatro fisico e la danza aerea.
Due gemelle, cresciute in una famiglia “eccentrica”, eppure così simile a quella di tutti, si toccano, si sfiorano, a volte si calpestano, per poi riscoprirsi in un abbraccio pieno di gioia e libertà ritrovate.
Un gioco acrobatico, insieme a un’installazione di luci interattiva intrecciate alla narrazione e un potente universo sonoro, compongono questo spettacolo magico e surreale.
10 > 11 dicembre
Anteprima Nazionale
Stefano Massini in
L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud
scene Marco Rossi
luci Alfredo Piras
immagini Walter Sardonini
musiche Enrico Fink
eseguite da
trombone e tastiere Saverio Zacchei
chitarre Damiano Terzoni
violino Rachele Innocenti
produzione Teatro della Toscana, Teatro Stabile di Bolzano
in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano / Teatro d’Europa
Cinque anni dopo la versione teatrale realizzata a Milano al Teatro Strehler, Stefano Massini riprende in mano il suo decennale lavoro su L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, a cui ha dedicato anche l’omonimo romanzo di successo, edito da Mondadori e già tradotto in più lingue.
Da lì Massini riparte, stavolta in prima persona, mettendo il suo estro di narratore al servizio di un impressionante catalogo umano: sulla scena, fra le note di Enrico Fink, prende forma un variopinto mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, compongono una sinfonia di immagini e di possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e ritrova.
14 > 15 gennaio
Anteprima Nazionale
Giuseppe Battiston in
LA VALIGIA
di Sergej Dovlatov
adattamento di Paola Rota, Giuseppe Battiston
regia Paola Rota
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
Un testo per dissacrare il sacro, per imparare a rispettare ciò che rispettabile non è, per capire che i valori umani esistono solo al di fuori delle convenzioni. La valigia di Sergej Dovlatov è metafora della diasporica condizione umana, di un sentirsi emigranti dello spazio e del tempo. Emigriamo dalla nostra giovinezza, da un passato fatto di persone, di immagini, di episodi e sentimenti che il ricordo ha la forza di immortalare e resuscitare.
Giuseppe Battiston dà vita a personaggi che riemergono dalla memoria; uomini e donne raccontati con il filtro della distanza, della distorsione e della comicità. Dispositivo di racconto e di evocazione è uno studio radiofonico, in cui un presentatore, attingendo alla storia di Dovlatov, giornalista e reporter, si aggancia al mondo sonoro per evocare la propria storia.
28 > 29 gennaio
Michele Placido in
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ
di Carlo Goldoni
con in o.a. Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Stefano Nicolao
luci Gigi Saccomandi
musiche Antonio Di Pofi
movimenti di scena Monica Codena
regia Paolo Valerio
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production, Teatro della Toscana
Un’edizione nuova e accurata de La Bottega del caffè di Carlo Goldoni firmata da firmata da Paolo Valerio con protagonista Michele Placido.
In scena tutta la vitalità e il divertimento della commedia, la comprensione che Goldoni mostra per l’uomo, il suo amore viscerale per il teatro, per la scrittura, per gli attori, sulle cui potenzialità costruiva personaggi universali.
Don Marzio è il nobile napoletano che osserva seduto al caffè il piccolo mondo di un campiello veneziano e con malizia ne intriga i destini. Lo attorniano figure tutte importanti, ognuna ambigua e interessante: una coralità in cui la pièce trova il fulcro del suo impeccabile meccanismo, che imprime ritmi vorticosi alle interazioni fra i personaggi.
7 > 8 febbraio
Giuliana De Sio in
LA SIGNORA DEL MARTEDÌ
di Massimo Carlotto
contre attori in via di definizione
scena Francesco Ghisu
costumi Katarina Vukcevic
musiche Francesco Forni
regia Pierpaolo Sepe
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male.
Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, va a comprarsi un’ora d’amore. Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di magra aveva fatto anche il gigolò è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì. Gli incontri avvengono presso una pensione dove Bonamente alloggia da quindici anni. Il signor Alfredo, il gestore, ha passato la sessantina da un bel po’ e tra le mura della pensione si è sempre vestita da donna. Da un imprevisto si innesca un effetto domino dalle conseguenze rocambolesche e drammatiche che finirà per stravolgere le vite di tutti…
21 > 22 febbraio
Glauco Mauri, Roberto Sturno in
VARIAZIONI ENIGMATICHE
di Eric-Emmanuel Schmitt
traduzione e adattamento Glauco Mauri
regia Matteo Tarasco
scene e costumi Alessandro Camera
musiche Vanja Sturno
produzione Compagnia Mauri Sturno
Dalla penna di Eric-Emmanuel Schmitt – drammaturgo, romanziere e filosofo – un thriller psicologico, una partita a scacchi dei sentimenti, giocata sul filo del rasoio da due personaggi, lo scrittore premio Nobel Abel Znorko, che ha scelto di isolarsi dal mondo, e il giornalista Erik Larsen, che vuole strappargli un’intervista esclusiva.
Un thriller psicologico, un face-à-face inesorabile, dove in un costante scambio dialettico tra illusione ed elusione (nel senso antico di in-ludo ed ex-ludo, mettersi in gioco e contemporaneamente fuori gioco) due uomini si sfideranno alla ricerca della verità. Ma, come ci suggerisce Schmitt, ammaliandoci con la sua poetica intrisa di umana fraternità, siamo sicuri che la verità riveli più delle menzogne?
7 > 8 marzo 2023
IL FIGLIO
di Florian Zeller
traduzione e regia Piero Maccarinelli
con Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, Marta Gastini, Jacopo Angelini
scene Carlo Di Marino
costumi Gianluca Sbicca
produzione Teatro Il Parioli, Teatro della Toscana
La vita in tutte le sue sfaccettature per piantare uno specchio nel cuore a tutti i genitori di un figlio adolescente. Dopo Il Padre Piero Maccarinelli dirige Il Figlio di Florian Zeller con Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, Marta Gastini, Jacopo Angelini. Il testo fa parte di una trilogia che comprende anche La Madre, lavori non collegati fra loro se non dal numero dei personaggi e dalle implicazioni umane e sociali.
Mentre nel Padre venivano analizzati i rapporti familiare in relazione all’Alzheimer, qui Zeller ci conduce sul terreno delle incomprensioni generazionali. È un’opera che conquista grazie non solo alla bellezza del linguaggio, ma alla capacità di introspezione, ai rimandi fra un personaggio e l’altro, al manifestarsi delle loro debolezze delle loro incapacità di capire sé stessi e gli altri.
18 > 19 marzo
CIRANO DEVE MORIRE
liberamente ispirato a Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
regia Leonardo Manzan
con Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini, Paola Giannini
musiche Alessandro Levrero, Franco Visioli
eseguite dal vivo da Filippo Lilli
drammaturgia Leonardo Manzan, Rocco Placidi
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
adattamento Paride Donatelli
progetto sonoro Franco Visioli
produzione Fondazione Teatro della Toscana, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Elledieffe
Vincitore della Biennale di Venezia edizione 2018 progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30
produzione LA BIENNALE DI VENEZIA nell’ambito del progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30 – con la direzione artistica di Antonio Latella
Cirano deve morire è la riscrittura per tre voci del celebre Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand a opera del giovane regista Leonardo Manzan. Uno spettacolo concerto con testi e musiche originali che trasforma la poesia di fine Ottocento in feroci versi rap, tra Eminem e Myss Keta.
Rime taglienti e ritmo indiavolato affrontano in modo implacabile il tema della finzione, rivedendo in chiave contemporanea il racconto di un dramma post-romantico, che passa a setaccio la dimensione dei sentimenti e delle passioni, attraverso uno dei più famosi triangoli d’amore della storia del teatro.
4 > 5 aprile
PERFETTI SCONOSCIUTI
uno spettacolo di Paolo Genovese
produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, Leone Film Group in coproduzione con Teatro della Toscana
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti. Una commedia brillante sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”.
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare?
Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro dei propri segreti più profondi…
6 > 7 maggio
Valentina Banci, Francesca Mazza, Sergio Basile, Gabriele Anagni, Ilaria Genatiempo in
FEDRA
di Seneca
traduzione Alfonso Traina
e con Elisabetta Arosio, Alberto Penna, Valentina Martone, Aurora Cimino, Dafne Rubini
scene e costumi Andrea Taddei
musiche Stefano Mainetti
luci Stefano Limone
coreografie Elisa Barucchieri
regia Elena Sofia Ricci
produzione Teatro della Toscana, Best Live
Elena Sofia Riccidirige Fedra di Seneca e mette al centro la forza della “parola”, così tragicamente contemporanea, con protagonisti Valentina Banci, Francesca Mazza, Sergio Basile, Gabriele Anagni, Ilaria Genatiempo.
forse, in questa nostra era, siamo tutti un po’ Ippolito: a pezzi, a brandelli. E così ci troviamo in una discarica infernale, uno “sfasciacarrozze di tutti i tempi”. L’intero dramma è popolato da “persone” che si muovono e arrancano tra le macerie della propria esistenza. Anche il rapporto conflittuale con il potere rievoca una sempre contemporanea messa in discussione della coscienza sociale.
Le dinamiche, le ossessioni, le patologie, i mostri non solo interiori dei personaggi si svelano attraverso la pièce, nella loro tragica verità.