In ricordo della scomparsa del giornalista Marco Barabotti, riceviamo e pubblichiamo volentieri, quanto trasmessoci dal nostro collaboratore Giovanni Manenti:
“Te ne sei andato vinto dal peggiore dei nemici esistenti su questa Terra e contro il quale hai combattuto sino all’ultimo, lasciando un vuoto incolmabile tra i tuoi Familiari e tutti quanti ti hanno – me compreso – conosciuto ed apprezzato.
Già, perché era impossibile non volerti bene. In questa Società sempre più cybernetica, che ha perso il gusto della prosa, del dialogo costruttivo, del confronto, presa com’è da “short messages” con cui ci si può addirittura fidanzare o lasciare, tu rappresentavi un’ancora di salvezza per tutti coloro che volevano condividere con te i propri sentimenti, le proprie emozioni, potendosi “arricchire” del tuo immenso bagaglio culturale.
Sempre attento alle vicende cittadine, ne seguivi ogni aspetto, sia dal punto di vista culturale, mai mancando o negando la tua collaborazione a qualsiasi iniziativa in cui era richiesta la tua presenza come presentatore o come componente di giuria, che dal punto di vista sportivo per le vicissitudini che, ahimè, hanno caratterizzato gli ultimi anni del nostro amato Pisa.
La tua presenza in Tribuna Stampa all’Arena Garibaldi era anche un valido punto di riferimento per i colleghi più giovani che dalle tue puntualizzazioni espresse durante lo svolgimento delle gare potevano trarre validi spunti per i loro pezzi, mentre sarà sempre vivo in me il ricordo del confronto sull’andamento e l’esito che molto spesso facevamo a partita finita, utile per i nostri reciproci successivi compiti, tu nel redigere l’apprezzatissimo “Punto” sul quotidiano ed io nelle trasmissioni radiotelevisive.
Ma ciò che in assoluto mi/ci mancherà è il non poterti più vedere in giro per il Centro della Città, in sella alla tua bici, ad ascoltarne le voci, i commenti, i sussurri, le critiche e su ognuna di esse dare il tuo consueto e mai banale commento, con il tratto garbato e signorile che sempre ti ha contraddistinto, tu che una volta mi dicesti, a conforto di un mio pensiero, come “…. Per essere apprezzati, occorre avere il dono di saper ascoltare .… parole che porterò sempre con me in tuo ricordo.
Ciao Marco un abbraccio.”
GM 23 dic. 2015